Negli ultimi due giorni sono montati due casi per certi versi simili in termini di marketing cinematografico fuorviante, uno in Italia (ma sta causando reazioni anche negli Stati Uniti), e uno tutto americano.

Iniziamo da casa nostra: la settimana scorsa in molti ci hanno segnalato due locandine di 12 Anni Schiavo che la BIM aveva esposto nei cinema italiani, facendoci notare che mettevano in evidenza due attori famosi e caucasici (Michael Fassbender e Brad Pitt, quest'ultimo presente solo per pochissimi minuti nel film), tenendo in primo piano (ma con dimensioni ridotte) il vero protagonista, Chiwetel Ejiofor. Sicuramente è difficile vendere al grande pubblico un film incentrato sullo schiavismo con un gran numero di attori di colore, ma questa modalità non può che contrariare chi ben conosce la tematica della pellicola (e anche chi non la conosce, che rimarrà quantomeno sorpreso dalla quasi totale assenza di Brad Pitt).

Oggi la reazione della Lionsgate, segnalata da Variety: la major americana sostiene che i poster non sono stati autorizzati e che la Summit Entertainment, che gestisce la distribuzione internazionale (negli USA il film viene distribuito da Fox Searchlight), ne ha già richiesto la rimozione. Potete vedere le immagini qui sotto, diffuse dalla compagnia di allestimenti Fanatical About Cinema, che ironicamente ha contribuito sia alla realizzazione dei poster che alla diffusione globale della loro immagine attraverso Flickr (le foto sono state poi rimosse, ma nel frattempo Buzzfeed le aveva rilanciate) e quindi alla reazione della Lionsgate:

 

 

 

 

 

Ma non è che oltreoceano le cose vadano meglio. Mancano ancora diverse settimane alle premiazioni dei Golden Globes, ma c'è chi si è inventato un modo per promuovere Philomena e August: Osage County illudendo lo spettatore che siano già stati assegnati, e che i due film abbiano vinto diversi premi.

Nel poster sottostanti noterete che le parole "Vincitore" e "Golden Globe" sono decisamente più evidenti di "della nomination al", così che sembra che il film sia vincitore dei Golden Globe, e non che abbia ottenuto la nomination (peraltro la forma "vincere la nomination" non suona nemmeno particolarmente bene). Da un lato, in questo modo The Weinstein Company potrebbe convincere gli spettatori non accorti ad andare a vedere due film ben recensiti e ben realizzati, ma anche in questo caso lo fa manipolando e utilizzando messaggi fuorvianti…