A due settimane dall'uscita di Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2, l'attore Matthew Lewis (che interpreta Neville) rivela all'LA Times alcune curiosità sulle scene che lo vedono protagonista in quest'ultimo film della saga.

Neville è uno dei personaggi più affascinanti della saga. Avrebbe potuto essere lui il Prescelto, al posto di Harry. Questo ha influenzato la tua interpretazione?
Lewis:
Be', non nei primi tempi. Non avevo letto il quinto libro, che non era ancora uscito all'epoca dei primi film, quindi non ne ero consapevole. Poi ho deciso di proseguire la lettura e mi sono reso conto dell'importanza cruciale del mio personaggio, e dell'importanza ancor maggiore che avrebbe potuto avere. Sì, è stato interessante. Non credo che Neville fosse consapevole di quel che succedeva: era un ragazzo qualunque, che si è ritrovato coinvolto in una situazione assurda. Harry è un eroe, Neville no. È un ragazzo come gli altri, e fa la sua parte. Mi fa tenerezza. È bello che non sappia tutto delle profezie e le altre cose che lo riguardano, che non sappia quanto è importante in realtà. Va avanti per la sua strada.

Fa quel che ritiene giusto, malgrado il caos intorno a lui?
Esatto, esatto. È questo il bello. Ha tantissimo coraggio, e non gli interessa la politica. Vuole solo dimostrare lealtà ai suoi amici e fare la cosa giusta.

Neville sembra più un Tassorosso che un Grifondoro. Nell'ultimo film ha il suo momento-Grifondoro?
Per come J.K. Rowling ha scritto il personaggio, tutti hanno pensato: "Ma cosa ci fa Neville in Grifondoro?" E questo dimostra che non bisogna per forza essere perfetti. Non devi essere un eroe indomito con la faccia di Brad Pitt per essere coraggioso, aiutare i tuoi amici e avere successo quando è davvero importante. Credo che chiunque possa immedesimarsi in lui, soprattutto ripensando ai tempi della scuola, quando magari non eravamo bravi negli sport, ma non importa, puoi comunque fare la differenza… Neville guarda Harry, impara da lui; sono due persone molto simili e hanno un passato analogo, e penso che Neville si lasci molto ispirare da Harry, soprattutto nei film 5 e 6. E ora ha preso il suo posto quando Harry se n'è andato, e si è rivelato all'altezza della situazione. È cambiato profondamente. Ha percorso molta strada.

Lo vedremo a capo di un esercito?
Ci sono bei momenti: quando la McGranitt dà istruzioni, e Neville ha una missione da compiere, raduna le sue truppe e si mette in marcia. Proprio una bella scena. Neville è un leader in questo film. Ci sono un paio di momenti, nella Stanza delle Necessità con il resto dell'Esercito di Silente, in cui vediamo davvero Neville come leader della resistenza, comandante in campo che dà ordini agli studenti. Un veterano di guerra, sofferto e combattuto.

Qual è stata la parte più divertente da girare, nell'ultimo film?
Tutte le sequenze di battaglia sono straordinarie. Gli stunt e le acrobazie non sono cose che si fanno tutti i giorni. E il lavoro con gli esplosivi, le corse, gli incantesimi e le spade… non è roba da poco. Mi sono divertito davvero.

E la parte più difficile?
Un paio di scene con Ralph Fiennes, in cui ero davvero terrorizzato, perché lui è così bravo. Il suo Voldemort è perfetto, fa aleggiare sul set un'atmosfera sinistra e maligna che ti aiuta a immedesimarti nel personaggio. Ma allo stesso tempo, ero in preda al terrore! Ero nervoso. Pensavo: "Accidenti, quello è Ralph Fiennes. Che attore straordinario, e io ho l'onore di recitare con lui". Ma mi sono divertito, ed è per questo che faccio l'attore: per spingermi oltre i limiti e mettermi alla prova.