In un necrologio pubblicato su The Guardian, Minnie Driver ha speso molto parole molto sentite in ricordo di Matthew Perry, scomparso a fine ottobre. I due avevano recitato insieme nel 2003 a teatro nella produzione londinese di Sexual Perversity in Chicago, dramma di David Mamet. Ecco le parole dell’attrice candidata all’Oscar per Will Hunting:

Era un buon momento per lui quando stavamo facendo lo spettacolo, ma il fatto è che lui era come un raggio di luce. Era una di quelle persone che fanno stare bene gli altri. In qualche modo, non ti risucchiano nella loro tristezza o nel loro dolore, e ora so che il suo dolore era grande.

Matthew era una delle persone più sveglie che si potessero incontrare, spietatamente divertente nei modi in cui reagiva alle persone. Non ti lasciava scappare nulla. Invariabilmente, io raccontavo storie lunghissime e lui faceva sempre questa parte brillantemente ritmata in cui si appisolava nel mezzo – così divertente – ma non era in alcun modo cattivo. Era una persona molto autoironica e molto gentile. Aiutava chiunque gli chiedeva aiuto.

Driver sottolinea poi come il collega non debba essere ricordato solo per il suo celebre ruolo nella serie Friends:

Matthew, non dobbiamo dimenticarlo, era un ottimo attore. Di recente ho dato un’occhiata alle recensioni del nostro spettacolo, e tutte erano molto buone, tranne una. Ricordo la sua reazione: “Alcune persone vogliono solo Chandler, e io non so se mi è permesso essere qualcosa di diverso”. Quel personaggio sarebbe diventato iconico e amato per sempre, ma chiaramente c’era molto di più in lui.

Proprio l’essere noto per un unico personaggio è, secondo l’attrice, una delle cause del malessere di Perry:

Era un giogo piuttosto stretto. Parte della lotta interiore di Matthew consisteva nel fatto che era così strettamente identificato con un ruolo che anche lui stesso amava, un ruolo in cui era così bravo. Ma che lo teneva fermo in un posto specifico, quindi si sentiva come in un tiro alla fune. Penso anche che se lotti contro la dipendenza e hai questa vita straordinaria e raffinata in cui le persone ti amano così tanto, è sempre difficile venire a patti con la possibilità della tua fallibilità.

Ricordiamo che Matthew Perry è morto a causa degli “effetti acuti della ketamina”, secondo quanto riporta l’esame tossicologico effettuato sul suo corpo dopo il decesso avvenuto il 28 ottobre scorso.

L’attore era stato ritrovato nella sua vasca idromassaggio in arresto cardiaco, senza che venissero rilevati segni di violenza o droghe presenti sul posto. Dopo l’autopsia, è stato disposto l’esame tossicologico, i cui risultati sono arrivati dopo alcune settimane. Altri dettagli in questo articolo.

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FONTE: The Guardian

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