Un secolo fa, l’8 febbraio 1915, veniva mostrato per la prima volta al pubblico Nascita di una Nazione. Il kolossal muto, della durata di 192 minuti e diretto da D.W. Griffith, venne proiettato al Clunes Auditorium di Los Angeles. Inizialmente intitolato The Clansman, cambiò titolo per il debutto a New York qualche settimana dopo, il 3 marzo, e divenne uno dei maggiori successi commerciali dell’epoca (mantenne il record d’incasso fino al 1925), oltre che un caposaldo della storia del cinema per i suoi avanzamenti tecnici.

Il film racconta il rapporto tra due famiglie, gli Stoneman (nordisti) e i Cameron (sudisti), durante la Guerra di Secessione Americana e la successiva Ricostruzione. Creò molte controversie in particolare per il suo punto di vista sulla creazione del Ku Klux Klan e sul suo ruolo nel tentativo di ristabilire l’ordine durante la Ricostruzione (vi furono diverse proteste e rivolte a riguardo, e Griffith solo un anno dopo realizzò Intolerance come risposta alle accuse di razzismo). Detto questo, ha un ruolo di incredibile importanza nella storia del cinema sul piano narrativo ma anche su quello tecnico: vi è infatti la prima applicazione del montaggio come lo conosciamo oggi, con l’uso di raccordi quali quello sull’asse, quello di movimento, quello di sguardo, ma anche il montaggio alternato. I modelli narrativi che propose vennero successivamente applicati e riproposti nelle produzioni cinematografiche della nascente industria hollywoodiana.

Potete vedere Nascita di una Nazione per intero direttamente qui sotto:

 

https://www.youtube.com/watch?v=302YMeiDSrI