In Italia vedremo Prometheus con un notevole ritardo rispetto al resto del mondo. Questa cosa non è stata digerita dai fan, timorosi di essere sottoposti e bombardati da spoiler che arriveranno da ogni parte – anche se noi di BadTaste faremo di tutto per non rovinare la sorpresa ai nostri lettori adoperando tutte le cautele possibili.

Nonostante gli ultimi materiali promozionali abbiano svelato in modo, almeno apparentemente, più chiaro i collegamenti con Alien, la pellicola di Ridley Scott datata 1979, vero e proprio portabandiera della fantascienza horror, non è ancora del tutto palese come il nuovo film di Scott si andrà a fondere con la storia in cui Ellen Ripley è apparsa per la prima volta. Nato come un prequel, Prometheus si è poi trasformato in un'opera con aspirazioni d'indipendenza narrativa.

In una corposa intervista rilasciata a Entertainment Weekly, Damond Lindelof ha spiegato, senza ovviamente rivelare nulla, in che modo il suo apporto creativo sia andato a correggere la precedente sceneggiatura. Lindelof è stato infatti chiamato dalla 20Th Century Fox e da Scott per rivedere quanto realizzato da Jon Spaihts:

[Dopo averla letta] Ho scritto una mail di quattro o cinque paragrafi enucleando tutte le cose che avevo gradito. C'erano dei momenti davvero notevoli, così come l'idea alla base del tutto. EPPURE era tutto troppo incentrato sugli stereotipi di Alien, roba vista cinque o sei volte nelle varie pellicole già fatte. Chest-burst e facehugger, gli xenomorfi… ma secondo me il concept dello script era così valido che i personaggi e la storia non avevano la necessità di ruotare attorno a questi cliché. O per lo meno, potevamo presentare quelle cose attraverso delle differenti iterazioni. Alien e Prometheus sono all'interno dello stesso universo, ma corrono paralleli. Per ciò, se Prometheus dovesse mai avere un sequel, sarebbe Prometheus 2 e non Alien.

Lindelof rivela anche le sue idee sulle interessanti iniziative virali messe in cantiere per il film:

Volevamo del materiale virale con le star e i personaggi della pellicola. Volevamo che Guy Pearce e Michael Fassbender parlassero direttamente delle tematiche di Prometheus. Così ho avuto l'idea del TED Talk, che è piaciuta a tutti, e Ridley ha convinto Guy a farlo. E quel TED Talk parla davvero delle questioni del prequel visto che a parlare è Peter Weyland! Quello di Weyland è un nome abbastanza familiare all'universo di Alien. E così abbiamo detto al pubblico che è un elemento chiave anche di Prometheus. Un'altra maniera di mostrare, piuttosto che di dire, come siano collegati i due film.

In molti poi, anche noi di BadTaste nel nostro ultimo BadTaste News, temono che gli ultimi trailer del film siano stati troppo rivelatori. Lo sceneggiatore parla delle oggettive difficoltà del dire e non dire troppo:

Sarò sincero con voi, anche io odio quando ti siedi al cinema e vedi un trailer che ti da l'impressione di aver già detto tutto sul film. Non volevamo questo. Ma allo stesso tempo non vuoi neanche essere troppo vago, misterioso e pretenzioso su quello a cui stai lavorando perché non devi alimentare delle aspettative che poi non sei in grado di mantenere.

Infine, Lindelof parla di come il titolo stesso dello sci-fi faccia chiara illusione alle tematiche della pellicola:

Non voglio spacciare il film come una lezione di storia, ma il mito di Prometeo insegna che le divinità erano abbastanza innervosite dall'uomo. Spaventate di quello che avrebbero potuto fare col fuoco. Il fuoco era uno strumento grazie al quale avrebbero potuto estrapolare nuove tecnologie. E in ogni storia di creazione, i figli tentano di eliminare i propri genitori. Si tratta di una visione del mondo molto paranoica, mitologicamente parlando è molto aperta. Specie per gli affezionati di Star Wars. Riassumendo: non voglio dare questo giocattolo ai miei figli perché potrebbero trasformarlo in un'arma con la quale mi distruggeranno. Così lo nascondo. Ma qual è il prezzo del tradimento?