Come sapete, l'esordio di The Lone Ranger negli Stati Uniti non è stato dei migliori: il film di Gore Verbinski è già stato definito un flop perché, costato una cifra che va dai 220 ai 250 milioni di dollari (in più si stimano altri 150 milioni di marketing globale), chiderà non molto sopra i 100 negli Stati Uniti e anche all'estero non sembra in grado di decollare. Con blockbuster del genere, molto viene deciso al primo weekend, e negli USA il film ha aperto con meno di 50 milioni di dollari, decisamente sotto le aspettative già poco rosee. Con un costo complessivo di 400 milioni (budget più marketing), dovrebbe totalizzare almeno 7-800 milioni di dollari in tutto il mondo per dimostrarsi un vero successo.

In questi giorni, mentre le azioni Disney non sembrano aver subito un contraccolpo particolare (ieri salivano dell'1.4% a Wall Street: va detto che i business che contano veramente in borsa per quanto riguarda Disney sono i parchi a tema ed ESPN), vari analisti stanno cercando di quantificare la perdita che la major dovrà dichiarare. Studios rivali ed esperti di box-office parlano di una cifra intorno ai 150 milioni di dollari, ma secondo Barton Crockett di Lazard Capital si potrebbe salire fino ai 190 milioni di dollari, molto più dei 113 milioni di perdita stimati dallo stesso Crockett qualche tempo fa. Secondo David Miller di B. Riley, la cifra sarà più vicina ai 100 milioni, stesso dicasi per Michael Senno di Credit Suisse, mentre Matthew Harrigan di Wunderlich Securities parla di 150 milioni: meno comunque dei 200 milioni persi l'anno scorso nel tonfo di John Carter.

Disney dovrebbe annunciare la perdita esatta nelle prossime due settimane: la cosa potrebbe dare un colpo significativo alle previsioni di entrata del trimestre che chiuderà a settembre.