Nei giorni scorsi, le due interviste rilasciata da José Padilha a un sito di cinema olandese e a un talk show brasiliano hanno generato, probabilmente anche a causa delle incomprensioni linguistiche, una notevole confusione circa il casting del protagonista principale del suo Robocop. Michael Fassbender sembrava praticamente ingaggiato, ma, come vi abbiamo già detto, si trattava in realtà di un attestato di stima nei confronti dell'interprete di Magneto in X-Men L'Inizio.

Come risultato, i suoi impegni stampa collegati alla promozione di Tropa De Elite 2, pellicola indicata come favorita a entrare nella lista dei film stranieri candidati agli Academy Award, finiscono per cambiare rotta e argomento. The Playlist propone un'intervista esclusiva al regista, realizzata a margine del Fantastic Fest di Austin in Texas, dove Padilha sta effettuando degli screening proprio di Tropa de Elite 2, che rientra appieno in questa categoria.

Quanto ai toni del suo Robocop afferma:

Non mi sono mai avvicinato a Robocop chiedendomi cosa mantenere e cosa togliere dalla storia originale. Ho riflettuto sul concetto alla base, e quello di Robocop è un presupposto incredibilmente interessante. Robocop non è un supereroe. È un uomo che diventa qualcos'altro a causa della tecnologia, di una certa politica che veniva aspramente criticata dalla pellicola di Paul Verhoeven e anche per via dei mass-media. A prescindere dal primo film, è questa l'idea che m'interessa, quella di un uomo che viene trasformato in una entità differente per dei ben determinati motivi. Non posso rivelarvi nulla della storia, ma ho già presentato il mio taglio della vicenda alla MgM, a Roger Birnbaum e agli altri produttori e l'hanno amato. Hanno detto 'bene, facciamoci un film'. La mia sarà una storia metaforica di quanto accade oggigiorno nella società, con l'uomo che viene cambiato dalla tecnologia e dai sistemi automatizzati.

Secondo Padilha, il suo Robocop allargherà ulteriormente la critica socio-politica già estremamente palpabile nel film del 1987:

I media si meritano di venire criticati, un po' come accadeva negli anni Ottanta. Basta ripensare a quanto è accaduto nell'era Bush, alla mancanza di giudizio critico nel commentare l'invasione dell'Iraq, a quel patriottismo di maniera dei media che non si azzardavano a dire nulla in contrario. È tempo di biasimare un po' questo modo di fare e troverete tutto questo nel mio Robocop.

In ultima istanza, sulla questione Fassbender:

Stavo concedendo questa intervista ai media olandesi per Tropa de Elite 2, ma dato che io farò Robocop e che Verhoeven è olandese siamo finiti a parlare del film e il tizio continuava a chiedermi 'chi interpreterà Robocop?' e io rispondevo sempre 'non lo so'. Alla decima volta che me lo domandava ho solo detto: 'Ci sono tanti bravissimi attori nei film americani, come Michael Fassbender, Chris Pine (attore che qualche mese fa era rumoreggiato per la parte, ndr.) e via di questo passo'. Così, ad un tratto, ci siamo ritrovati ad avere la storia del casting di Michael Fassbender col quale non ho neanche mai parlato del film. Però è vero. È un grande attore. Sono tutti grandi attori. Quindi possiamo dire che nasce tutto da una mia dichiarazione rilasciata a un tizio olandese.

Circa le tempistiche dei lavori, il regista brasiliano ammette che tutte le decisioni in merito all'inizio delle riprese devono ancora essere delineate, a causa delle varie sovrapposizioni degli impegni delle persone che dovranno essere coinvolte alla pellicola.

Qualcosa di più definito dovrebbe emergere nei prossimi giorni.