Roman Polanski, dopo L'Uomo nell'Ombra, lavorerà nuovamente con lo sceneggiatore Robert Harris e con i produttori Robert Benmussa e Alain Sarde per dare vita a un thriller stotico-politico, intitolato semplicemente D, basato sull'Affare Dreyfus, che ha diviso la Francia alla fine del XIX secolo.

La pellicola verrà autofinanziata, ma la Lionsgate/Summit International sarà in capo alla vendita dei diritti di distribuzione internazionale, mentre la IMC gestirà il mercato del Nord America. Il regista intende far partire le riprese del lungometraggio entro la fine dell'anno in quel di Parigi. Il casting sarebbe attualmente in corso anche se non si conoscono ancora i nomi dei probabili interpreti.

Nell'annunciare il progetto, Polanski ha dichiarato:

Da anni avevo intenzione di dedicare un film a questa vicenda che tratterò non come un semplice film storico, ma come una vera e propria spy story. In questa maniera potrò mostrare in maniera ben più chiara le evidenti connessioni con quello che accade al mondo d'oggi. Lo spettacolo della caccia alle streghe delle varie minoranze, la paranoia per la sicurezza, i tribunali militari segreti, le agenzie d'intelligence fuori controllo, le operazioni governative d'insabbiamento, la stampa avida di notizie.

La Lionsgate International sarà naturalmente presente a Cannes, ma è probabile che il film di Polanski verrà venduto in un secondo momento.

Quanto all'Affare Dreyfus Wikipedia scrive:

Il caso scoppiò nel 1894, in seguito al presunto tradimento di Alfred Dreyfus, un ufficiale di artiglieria, assegnato allo Stato Maggiore dell'esercito francese, ebreo alsaziano. Accusato di spionaggio a favore dell'Impero Tedesco, fu convocato per un'ispezione generale dal Generale Auguste Mercier il 13 ottobre e in seguito arrestato dal colonnello Armand du Paty de Clam il 15 ottobre dello stesso anno.
 
L'epilogo della vicenda giudiziaria avvenne dopo un processo svoltosi a porte chiuse tra il 19 e il 22 dicembre, in cui fu degradato e condannato ai lavori forzati. La cerimonia di degradazione viene attuata il 5 gennaio 1895 nel cortile della Scuola Militare: a Dreyfus vengono strappati i gradi e gli viene spezzata la spada di ordinanza, nonostante si dichiarasse innocente e patriota. Indi venne tradotto al carcere duro dell'Isola del Diavolo, nella Guyana francese.
 
Il caso fu riaperto nel 1896 dal colonnello Georges Picquart, nuovo capo dell'ufficio informazioni dello Stato Maggiore, il quale presentò ai suoi superiori una relazione nella quale dimostrava l'innocenza del capitano e accusava del fatto il maggiore Ferdinand Walsin Esterhazy, nobile di antichissima origine oberato dai debiti di gioco.
 
Il colonnello Picquart fu rimosso dall'incarico e spedito in zona di guerra.
 
Intanto, Bernard Lazare, un amico di Charles Péguy, il quale pure fu tra i primi a schierarsi per l'innocenza di Dreyfus, pubblicò, in Belgio, nel novembre del 1896, il saggio L'Affaire Dreyfus – Une erreur judiciaire (L'affare Dreyfus – Un errore giudiziario).
 
Anche un diplomatico italiano allora di servizio a Parigi, Raniero Paolucci di Calboli, si convinse ben presto dell'innocenza di Dreyfus: cominciò così a raccogliere materiale sul caso, tanto da lasciare ai posteri un notevole archivio, oggi conservato a Forlì.