Robert Pattinson, la star di The Batman, il cinecomic di Matt Reeves in uscita il prossimo 3 marzo nei cinema dello stivale, è il protagonista della cover story di GQ.

Nel profilo dedicato all’attore, vengono affrontati svariati argomenti tra cui, chiaramente, le sue scelte professionali e l’esperienza con The Batman.

Parlando di come sceglie i suoi ruoli, specie in riferimento a film decisamente più “piccoli” del blockbuster Warner, spiega:

Faccio costantemente una valutazione dei rischi, una cosa che fa impazzire tutti, cercando di prevedere ogni singolo elemento che potrebbe verificarsi. E poi, alla fine, dico semplicemente: “Ah, vaffanculo! Farò il guardiano del faro che si scopa una sirena e basta! Penso che sia la mossa giusta!”

Passando a The Batman, Robert Pattinson racconta anche di quando la lavorazione della pellicola è ripartita, a fine estate del 2020, dopo il blocco causato dalla pandemia di nuovo Coronavirus. L’attore, che peraltro ha avuto il Covid proprio a ridosso del riavvio delle riprese sentendosi in “imbarazzo” per i disagi causati, aggiunge anche di essersi sentito quasi in colpa per aver avuto questa sorta di “distrazione” che assorbiva tutta la sua attenzione distogliendolo dal pensare alla pandemia:

Avevo sempre quest’ancora di Batman. Invece di pensare di essere un relitto in balia delle notizie, mi sentivo coinvolto senza esserne paralizzato. Tutti quelli che conosco, se avevano avuto uno slancio nella carriera o nella vita, e poi si erano fermati, hanno dovuto fare i conti con se stessi. Mentre io ero sempre così incredibilmente preso, a fare qualcosa che mi metteva anche una pressione enorme, di gran lunga la cosa più difficile che abbia mai fatto… In fin dei conti interpretavo ancora Batman, anche se il mondo avrebbe potuto finire. Ma nella vaga speranza che non finisse. […] Anche se il mondo finisce in cenere, io devo far uscire questo cazzo di film!

Poi circa i toni da poliziesco noi del film aggiunge:

Ho guardato una prima versione del film da solo. La prima sequenza è così stridente rispetto a qualsiasi altro film di Batman, ha una sorta di ritmo completamente diverso. Era quello che Matt diceva fin dalla prima riunione che abbiamo fatto: “Voglio fare un noir poliziesco anni ’70, come La conversazione. E ho un po’ supposto che intendesse il mood board o qualcosa del genere, l’atmosfera. Ma fin dalla prima ripresa, ho capito, “Oh, questo è veramente un poliziesco”. E mi sento un idiota, perché non sapevo nemmeno che Batman fosse ‘il più grande detective del mondo’; non lo avevo mai sentito definire così in vita mia, ma è molto azzeccato. Proprio perché ci sono molte situazioni in cui sta tra i piedipiatti. Normalmente, quando vedi Batman, arriva e tira botte. Ma ha dei dialoghi e ci sono scene cariche di emozione, che non penso ci siano state in nessun altro film.

Trovate tutte le informazioni sul film di Matt Reeves con Robert Pattinson, nella nostra scheda! La data d’uscita italiana, solo al cinema, è fissata al 3 marzo, quella americana il 4 marzo.

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