Tim Burton è in trattative per dirigere il film tratto da La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, romanzo d'esordio dell'americano Ransom Riggs.

Burton sta terminando il lavoro su Dark Shadows e su Frankenweenie, e Miss Peregrine potrebbe essere il suo prossimo progetto. I diritti cinematografici sono stati acquisiti dalla Fox e dalla Chernin Entertainment la scorsa primavera.

Il libro, pubblicato da poco anche in Italia (da Rizzoli), è stato promosso dagli editori come "un incrocio tra Harry Potter, Il Labirinto del Fauno e Edward Mani di Forbice". Entertainment Weekly l'ha definito: "Un po' X-Men e un po' Harry Potter, con un tocco di David Lynch".

Ed effettivamente, sfogliando il volume – riccamente illustrato con fotografie d'epoca – salta subito all'occhio che le atmosfere sono molto burtoniane: l'autore ha raccolto vecchie fotografie girando tra mercatini e collezionisti, e poi ci ha imbastito intorno una storia fantasy: ambientata in un vecchio orfanotrofio nel Galles, dove trova rifugio un bambino ebreo polacco sfuggito alla Shoah. Molti anni dopo, il nipote di quel bambino torna sull'isola per scoprire la verità sui segreti che il nonno gli ha celato.

La trama:

Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d’altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora?

Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l’oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all’orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d’epoca che Abraham custodiva gelosamente.

Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che – protetti, ma ancora per poco, dalla curiosità del mondo e dallo scorrere del tempo – si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro?