Dalla partecipazione di Christopher Nolan all’Happy Sad Confused Podcast arriva un’altra chicca, questa volta collegata al bane di Tom Hardy visto ne Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno.

Nello specifico, il regista ha commentato la voce secondo la quale Tom Hardy, nel processo che l’ha portato a plasmare il suo villain, si sia basato anche su di lui.

Mi hanno stuzzicato in merito a ciò in passato. In maniera abbastanza divertente, magari se guardi a un Kyle MacLachlan con David Lynch in Velluto Blu, penso che ci sia una tendenza un po’ maliziosa negli attori nel cercare di mettere un po’ di loro, specie se si tratta di registi/scrittori, in quello che stanno costruendo coi loro personaggi. Tom Hardy sostiene che Bane è in qualche modo basato su di me, ma nella mente di Tom ci sono davvero tanti flussi intrecciati fra di loro e, quanto pare, ho avuto una parte in questo processo. Che certamente non è stata conscia, da parte mia […]

Christopher Nolan torna poi a parlare anche del lavoro con Tom Hardy spiegando che, anche a otto anni di distanza, secondo lui il pubblico non ha ancora afferrato pienamente quanto fatto dall’attore col personaggio:

Non c’è una vera e propria rete di sicurezza per nessuno di questi ragazzi e quanto fatto da Tom con questo personaggio deve ancora essere apprezzato pienamente. È una performance straordinaria, meravigliosa. La voce, il rapporto fra il vedere solo gli occhi e la fronte. Avevamo discusso di quello che si sarebbe dovuto vedere e cosa no dalla maschera e mi ricordo bene che una delle sue richieste, fatta portandosi un dito alla tempia, fu proprio “Puoi darmi questo con cui giocare? Lascia che le persone lo vedano”. E nel film lo vedo, questa fronte alla Marlon Brando che esprime tutte le mostruosità di Bane. È davvero una performance notevole.

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