Fonte: Varie

Prima dell'uscita di X-Men – Le origini: Wolverine avevo pronosticato sul forum che, di fronte a qualsiasi risultato ottenuto dal film, la casa produttrice della pellicola, la Fox, avrebbe sostenuto che comunque sarebbe potuto essere migliore se non ci fosse stata la copia pirata. La notizia che è uscita recentemente su alcuni siti (e i relativi commenti) farebbero pensare che sono stato facile profeta.

In realtà, non sembra essere la Fox a sostenere di aver perso 29 milioni di dollari, ma l'Hollywood Reporter. Infatti, nell'articolo che ha dato il via a tutta questa diatriba (e che sta portando alla Fox i soliti contraccolpi a livello Internet) si citano le frasi del responsabile della News Corp Peter Chernin agli analisti di Wall Street, che parla di 4 milioni di download stimati del film, a differenza del milione di cui si è parlato fino ad adesso. Fin qui, nulla di male, nel senso che la cifra sembra credibile e che Chernin si è limitato a dire che "la pirateria è un problema serio" (e vabbeh, sai che novità, magari proprio per questo converrebbe proteggere meglio le copie dei propri blockbuster).  

La stima dei 29 milioni persi viene invece fatta (peraltro in maniera poco convinta) dall'autore dell'articolo, che moltiplica i 4 milioni di copie scaricate per il prezzo medio del biglietto negli Stati Uniti (ossia, 7,18 dollari). Insomma, la mia impressione è che, per una volta, non sia il caso di parlare di farneticazioni della Fox, ma di Hollywood Reporter, che evidentemente ha difficoltà a capire che chi scarica una copia di un film senza effetti speciali magari lo va a vedere comunque al cinema (o non era mai stato interessato a farlo neanche prima). Magari, la prossima volta i giornalisti dell'Hollywood Reporter potrebbero dare uno sguardo al nostro forum per capire che non è assolutamente inconsueto scaricarsi il film e poi andare al cinema. Comunque, l'ironia di tutta la situazione è che molti commentatori online si scateneranno contro la Fox per qualcosa che quasi sicuramente non ha mai detto, facendo poca attenzione ai virgolettati…

Intanto, una persona che non ha assolutamente paura del filesharing è Brian Message, manager dei Radiohead, che ha sostenuto al New Musical Express che "il filesharing attraverso il peer-to-peer andrebbe legalizzato e che quando non è a scopo di lucro è una cosa meravigliosa per la cultura e la musica". Parole interessanti, che dimostrano ancora una volta che questo 'presunto' fronte compatto di autori che si battono per criminalizzare il filesharing e far valere i propri 'diritti' non è poi tanto coeso e massiccio. Un'ulteriore dimostrazione? Questa organizzazione francese che si batte contro la proposta del centrodestra guidato da Sarkozy e che vorrebbe tagliare la connessione Internet a chi scarica file illegali. Tra i suoi membri, Catherine Deneuve, Victoria Abril e Louis Garrel, per fare soltanto tre nomi…

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