Il 18 luglio Rolling Stone ha pubblicato un lungo articolo firmato da Tatiana Siegel dedicato a Zack Snyder e al suo Justice League, con una lunga indagine su un fenomeno che ha fatto sempre più clamore e che continua a farne a più di un anno dalla distribuzione del frutto delle fatiche del regista.

Come vi abbiamo raccontato in un nostro articolo, dall’indagine è emerso che una parte significativa degli account sui social media che hanno alimentato la campagna per la Snyder Cut, il 13% nello specifico, era composta da profili falsi

Il pezzo affronta anche il ruolo del regista in tutta la campagna, mettendo in discussione che siano stati solo i fan a portarla avanti e anzi lasciando intendere che proprio Snyder avrebbe manovrato alcuni fili, specialmente i più costosi. Tra questi, un cartellone promozionale a Times Square (che può costare fino a 50.000 dollari al giorno) e un aeroplano al Comic-Con di San Diego con uno striscione con su scritto “WB #ReleaseTheSnyderCut of Justice League”. Rolling Stone sostiene che all’epoca la stampa non parlò di chi fu l’autore di queste iniziative, ma in realtà l’Hollywood Reporter spiegò che l’aereo era stato prenotato per due ore da un cittadino privato alla cifra di circa 1.000 dollari.

Snyder ha commentato che “se c’è stato qualche burattinaio a fare leva sul fervore dei social media, è stata la Warner Bros. che ha sfruttato i miei fan per aumentare gli abbonati al loro servizio streaming“.

Nel pezzo si parla di come Zack Snyder e sua moglie abbiano fatto di tutto per togliere il nome di Geoff Johns e Jon Berg dalla nuova versione del film. Secondo alcune fonti, il loro agente avrebbe chiamato la Warner Bros. tutti i giorni per assicurarsene, ma dopo alcune resistenze Snyder avrebbe deciso di parlare direttamente con un dirigente dello studio, minacciando i due produttori: “Geoff e Jon la stanno tirando per le lunghe. Adesso li distruggerò sui social“.

Snyder ha ribattuto che lui e sua moglie avevano effettivamente chiesto allo studio di intervenire dopo che una “supplica personale” fatta direttamente a Johns e Berg era stata completamente ignorata. Ha inoltre sottolineato di non aver mai “detto nulla di negativo su Geoff Johns e Jon Berg sui social o nelle interviste” e che voleva che i nomi fossero rimossi solamente perché “questo non è il film in cui credevano, che hanno sviluppato o che ci hanno aiutato a realizzare“.

Si parla poi di Ray Fisher, l’interprete di Cyborg che aveva denunciato l’atteggiamento tossico di Joss Whedon sul set delle riprese aggiuntive di Justice League. Rolling Stone sottolinea che Fisher ha denunciato Whedon “cinque giorni dopo che Snyder ha fatto un ultimo tentativo per rimuovere i nomi dei due produttori” dal film, riportando che quasi tutte le fonti interne intervistate credono che Fisher e Snyder si siano messi in combutta.

Snyder ha definito la cosa “totalmente falsa“, mentre per quanto riguarda Fisher il giornale ha scritto che l’attore “si è rifiutato di commentare“.

La cosa ha attirato l’attenzione del diretto interessato, che su Twitter ha scritto:

Rolling Stone e Tatian Siegel devono correggere immediatamente questo articolo!

Né io né i miei rappresentati ci siamo MAI “rifiutati di rilasciare un commento a Rolling Stone“. Per di più, questo tipo di giornalismo all’insegna delle voci di corridoio è offensivo, pericoloso e volutamente privo di fondamento.

Responsabilità > intrattenimento

All’attore ha risposto Noah Shachtman, caporedattore di Rolling Stone, che gli ha mostrato “una delle tante email inviate ai tuoi rappresentanti“.

Come si può leggere, Tatiana Siegel ha chiesto all’attore un commento circa 24 ore prima della pubblicazione del pezzo, sottolineando ai suoi agenti con un’altra email che “la scadenza fissata alle 17:00 è passata“.

Di tutta risposta Fisher ha accusato Shachtman di aver tolto dall’immagine pubblicata “la parte in cui Tatiana Siegel ha cambiato l’orario di scadenza” per una dichiarazione passato dalle 18:00 alle 17:00.

Cercare di far passare stralci di email per un ‘beccato!’ non ti porterà da nessuna parte. Rolling Stone, tenete a bada chi lavora per voi. Tutto questo è imbarazzante e amatoriale.

Dopo lo scambio con l’attore, l’articolo è stato modificato per sottolineare che Fisher “non ha risposto alla richiesta di un commento”.

Cosa ne pensate? Lasciate un commento!

Trovate tutte le informazioni sulla Snyder Cut nella nostra scheda del film.

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