Rob Huebel, attore e comico statunitense candidato al premio Emmy nel 2001, è salito agli onori della cronaca grazie alla serie televisiva 30 Rock e alle divertenti gag seriali su Funny or Die (impossibile non menzionare l'esilarante Children's Hospital).

Tra gli impegni recenti di maggiore spicco annoveriamo Paradismo Amaro accanto a George Clooney, il cartoon Cattivissimo Me (in cui doppia un annunciatore televisivo), la commedia Cosa Aspettarsi quando si Aspetta e l'episodio 11 di Agents of S.H.I.E.L.D.. Prossimamente lo vedremo accanto a Samuel L. Jackson e Hailee Steinfeld in Barely Lethal. 

La divisione nazionale della Universal Pictures ci ha dato la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l'attore in occasione della release direct-to-video di Welcome to The Jungle, la nuova commedia di Rob Meltzer (A Jewish Christmas Story) con Jean-Claude Van Damme, Adam Brody, Megan Boone e Kristen Schaal. Nel film, un gruppo di colleghi approda su un'isola tropicale per una selvaggia attività di team building, ma il loro trainer (Van Damme) viene aggredito da una tigre e i colleghi si ritrovano soli (con le loro rivalità e antipatia) in un'esilarante lotta per la sopravvivenza.

Cominciamo con una domanda semplice: come sei stato coinvolto nel progetto? Sapevi che avresti recitato accanto a Jean Claude Van-Damme?

E' successo tutto un paio di anni fa. Il regista stava già lavorando al film e mi ha chiesto di girare un film nella giungla, a Puerto Rico, con Jean Claude Van-Damme. Ho accettato subito! Credo che quando qualcuno ti chiede di fare qualsiasi cosa con Van-Damme non puoi rifiutarti. Comunque, trovai lo script molto divertente e il fatto di poter collaborare con un'icona come Van Damme ha contribuito decisamente.

Ad eccezione del breve primo atto, gran parte del film è ambientata nella giunga. Com'è stato girare in esterni?

Sei mai stato a Puerto Rico? E' fantastica, credo l'abbiano scelta principalmente grazie a delle particolari agevolazioni economiche. Molte produzioni si stanno spostando lì, come Fast & Furious. E' la cosa migliore se si vuole risparmiare il più possibile. La località è splendida, alloggiavo in un albergo sulla spiaggia, non potevo trovarmi meglio!

Com'è stato lavorare con una action star come Van Damme che in questo film si prende un po' in giro?

Sono cresciuto con lui, siamo tutti cresciuti con i suoi film, è il nostro eroe. Quando l'ho incontrato ero davvero intimidito. Lui pratica questa professione da così tanto tempo. E' strano quando incontri una action star, perchè solitamente tendi a idealizzarle, a venerarle. Avevo paura di come comportarmi, non sapevo niente di lui. Non sapevo se fosse simpatico, arrogante o un completo idiota. Ma poi mi sono trovato davanti un tipo spiritoso, con la battuta pronta. Continuava a raccontarmi storie sulla sua vita e sui suoi film, curiosità sui Mercenari e così via. A volte quando incontri i tuoi eroi non sono all'altezza delle tue aspettative; lui invece è esattamente come vorresti che sia.

E comunque hai ragione. Nel film interpreta una parodia di se stesso, non si prende troppo sul serio. E' come se fosse a conoscenza del suo personaggio cinematografico e si divertisse a prendersi in giro. E lo fa bene, se la cava davvero bene. Di sera uscivamo e lui solitamente indossava un cappellino con su scritto JCVD, il suo acronimo. Insomma, è un tipo davvero spiritoso.

E la scena di lotta? Come vi siete preparati?

Ero davvero eccitato all'idea di girare un combattimento con lui. Vorrei precisare che le scene d'azione sono davvero difficili da girare, richiedono molto tempo, un mucchio di inquadrature. Noi invece ci siamo ritrovati sul set poco prima delle riprese. Chiesi di fare delle prove e lui: "Oh, no, non ce n'è bisogno". Gli feci promettere di non colpirmi in faccia. Così l'abbiamo fatta, lui ha spiccato un salto in aria per mimare un calcio e i lacci della sua scarpa mi hanno letteralmente sfiorato il volto. Era chiaro perchè non volesse provarla, fa questo genere di cose da tutta la vita. Non so neanche quanti anni abbia, ma è davvero in gran forma.

Guardando il film mi sono reso conto che si tratta di una storia piuttosto semplice, il punto di partenza è alquanto comune, ma poi ad un tratto l'intreccio prende una svolta inaspettata fino a toccare momenti di follia pura. Parlando più in generale, che valore dai all'originalità e che parere hai dell'attuale panorama cinematografico?

Bella domanda. Ci sono tanti film, negli ultimi tempi, che non sono altro che sequel o remake. Quindi è davvero divertente – da un punto di vista recitativo – poter fare qualcosa di completamente diverso. Welcome to The Jungle, ad esempio, ha un che di familiare, ricorda vagamente Il Signore delle Mosche: si parte da un gruppo di persone intrappolato su un'isola deserta, ma poi tutto il resto è un capovolgimento di una situazione piuttosto ricorrente. Quindi sì, è divertente saltare a bordo di progetti che si propongono come un'alternativa alla dilagante monotonia di Hollywood.

Il genere dei cinecomic sta spopolando. Che ne pensi? Ti piacerebbe interpretare un supereroe o non è il tuo genere di ruolo? Mi piacerebbe tanto. Per ora mi accontento di una piccola parte in Agents of S.H.I.E.L.D.. E' stato divertentissimo far parte di una serie sui supereroi, anche se non ne interpreto uno nell'episodio. In America è una serie televisiva che sta andando molto bene, spero di poter replicare la mia esperienza un giorno.

Guardando alla tua carriera, c'è qualcosa che vorresti fare? Un tuo sogno nel cassetto sotto il punto di vista professionale?

Oh, vorrei fare un film horror! Non ne ho mai girato uno. Ho in mente un horror che vorrei sviluppare: mi piacerebbe scriverlo, e eventualmente interpretare un ruolo. Io sono nato per la commedia, vado pazzo per questo genere, ma i film horror sono un po' come i fratellastri dei film comici: entrambi devono produrre una reazione fisica nel pubblico. Le commedie devono produrre una risata – cosa che è davvero difficile da ottenere – mentre gli horor devono tenere lo spettatore sulle spine e farlo balzare al momento opportuno.

Prossimamente sarai in Barely Lethal… ci puoi dare qualche anticipazione sul film e sul tuo personaggio?

Abbiamo finito le riprese poco prima di Natale. E' un film d'azione con una ragazzina che viene addestrata fin da piccola a essere un'assassina. La interpreta Hailee Steinfeld, la ragazza del Grinta. Durante la sua prima missione cade da un elicottero: tutti la credono morta, ma lei decide di fuggire per sottrarsi al programma in cui l'hanno coinvolta e cercare di essere una ragazza normale. Si iscrive al liceo, ma per lei è tutto nuovo: non ha un ragazzo, non ha la patente. Ha passato i suoi anni ad allenarsi per essere un'assassina, e adesso sta cercando il suo "riscatto". Nel corso del film poi comincia a uscire con un ragazzo e io intepreto il padre di questo ragazzo. Sono una specie di genitore nerd che non fa altro che dare consigli sbagliati al proprio figlio: insomma, gli parlo di sesso, di droga ed è tutto molto imbarazzante. E' stato un ruolo molto buffo. 

Che rapporto hai con i social network? Ho notato che su Twitter posti almeno due battute al giorno…

Sì, cerco di postare il più possibile. A volte non ho molto tempo, ma cerco sempre di scrivere due o tre battute al giorno se mi viene qualcosa di buono in mente. Non uso Twitter come fanno le altre persone, non rispondo agli altri, cerco di rendere il mio account unidirezionale. Leggo di tutto, leggo qualunque messaggio, ma voglio che quando qualcuno visita la pagina trovi solo le mie battute, non messaggi di risposta e retweet. In generale, comunque, mi piacee scrivere una serie di post con l'intento di far ridere la gente e impersonando una specie di psicopatico.

Tirando le somme, c'è un personaggio che hai interpretato sul piccolo o grande schermo di cui sei più orgoglioso?

Ah, questa è difficile, ma gran bella domanda! Fammi pensare… Credo che il mio ruolo preferito sia il ruolo più breve che abbia mai avuto. Mi riferisco al film di Alexander Payne, Paradiso Amaro, in cui interpreto un amico di George Clooney. Adoro la mia parte perchè il film è meraviglioso, il regista è stato davvero in gamba, la sceneggiatura è pazzesca. E poi abbiamo girato alle Hawaii, un posto davvero meraviglioso e idilliaco. Compaio in pochissime scene, ma mi sono davvero goduto il momento, la ricordo come una delle esperienza più belle della mia vita.