E’ lui che nel 2003 andava a cercare ovunque per Berlino quei cetriolini Spreewald per cui la mamma, appena uscita da un coma che le aveva nascosto ciò che era accaduto nel frattempo, ovvero la caduta del Muro, andava pazza nel mitico Good Bye Lenin. Daniel Brühl è un attore che non si può non conoscere. Con quella sua interpretazione è entrato definitivamente nella storia del cinema. Fu per lui un trampolino di lancio per una carriera che ancora miete successi: non solo era uno dei personaggi principali di Bastardi senza gloria, ma è appena stato scelto come protagonista dal duo Ron Howard & Peter Morgan per il loro nuovo progetto, Rush, incentrato su Niki Lauda.

Ma non è tutto: Brühl continua a dividere la propria carriera tra progetti tedeschi, americani e anche spagnoli. E’ nato a Barcellona da madre iberica e papà tedesco, parla fluentemente entrambe le lingue ed è per questo, oltre che per la sua bravura, che è stato scelto come protagonista anche di Eva, film presentato fuori concorso al Festival di Venezia. Si tratta di una delle produzioni più costose della storia del cinema spagnolo (circa 9 milioni di euro, escluso il marketing) e la ragione è presto detta. E’ ambientato in un verosimile 2050 in cui i robot vivono a stretto contatto con gli umani. I rapporti sono amichevoli, le macchine sono al servizio degli uomini, non contro. Il compito del protagonista, un ingegnere specializzato nella creazione di software che diano “emotività” a queste macchine che tanto sembrano umane. Nello specifico deve occuparsi della creazione del primo robot bambino e come modello comportamentale prende quello di una ragazzina del posto, la Eva del titolo. Non tutto è però come sembra e il suo progetto finisce con il coinvolgere anche sentimenti e verità che sarebbe stato meglio non rivelare. Eva verrà distribuito in Italia: ad essersene assicurati i diritti è stata la Videa, e l’uscita è prevista per i primi mesi del 2012. Ne abbiamo parlato con il protagonista:
 

Come è stato lavorare con questi effetti speciali?
Molto avvincente. Molti momenti sono stati aggiunti in post produzione, ma altre volte abbiamo girato con veri robot ricostruiti e comandati a distanza. Penso che sia stato fatto un lavoro magnifico.

In Eva è impressionante la fluidità e bellezza del tuo gatto-robot. Gli sei andato a genio subito o siete entrati presto in collisione e lui ha cominciato a farsi le unghie sul divano di casa?
(Ride) No, c’è stata subito un certo feeling, nessun graffio, anche se, essendo un macchina, non mi ha neanche ispirato qualche carezza. E’ vero comunque che sono un tipo più da gatti che da cani, ma più che una scelta, è una situazione di fatto: con il lavoro che svolgo avere un cane è impossibile, dovrei portarmelo sempre dietro e anche volendo spesso non potrei.

Sarai il prossimo Niki Lauda in Rush, il biopic che Ron Howard alla regia e Peter Morgan alla sceneggiatura gireranno nei prossimi mesi sulla vita del famoso pilita Ferrari. Quando inizierete a girare?
La fase preproduttiva è già iniziata e la prossima settimana andrò ad incontrarmi con Niki Lauda. Le riprese invece dovrebbero cominciare a Febbraio.

Sai niente delle location del film?
Stanno ancora decidendo quali saranno, ma sicuramente ci saranno Silverstone e Maranello.

Come ti hanno scelto?
Ho fatto un provino a Londra e la mia performance li ha convinti. Già conoscevano il mio lavoro, è per questo che mi avevano invitato. Normalmente non amo i provini, tanti in passato sono andati male, ma questo che forse è uno dei più importanti di sempre che io abbia fatto, è andato alla grande.

Cosa ci dici dell’esperienza sul set con Quentin Tarantino per Bastardi senza gloria?
Se dovessi dire un’unica sensazione, beh, direi quella di essermi trovato a lavorare con una persona esplosiva….in senso positivo però!