Il filone del found footage sta acquisendo sempre di più un suo status autonomo all'interno della factory hollywoodiana. Il perché è presto detto: a fronte di investimenti tuttosommato esigui, se paragonati allo standard dei film a medio ed alto budget provenienti da Hollywood, i ricavi tendono as essere nettamente elevati.

Ma a prescindere dalle considerazioni economiche, di certo molto care alle major, questo stile cinematografico può dare origine a storie originali tanto dal punto della messa in scena, quanto della resa artistica.

Fra i found footage più attesi, troviamo di certo Chronicle, thriller supereroistico low budget diretto dall'esordiente Josh Trank e sceneggiato da Max Landis (figlio di John). L'apparizione a sorpresa del primo trailer ha suscitato in tutto il web dei commenti decisamente positivi tanto che la pellicola è diventata la sorvegliata speciale del prossimo week end cinematografico americano (in Italia dovremo invece attendere maggio).

Grazie alla 20Th Century Fox, abbiamo avuto modo di partecipare, insieme a una decina di altri siti di cinema internazionali, a una live chat col regista e il cast del film, il trio di giovani attori composto da Dane Dehaan/Andrew, Alex Russell/Matt e Michael B. Jordan/Steve Montgomery).

A seguire, vi proponiamo il resoconto della chiacchierata, con il video della stessa embeddato in calce all'intervista:

D: Josh come ti è venuto in mente il concept del film?

Josh Trank: Per tutta la mia vita ho sempre desiderato realizzare film e come ogni giovane filmmaker ero costantemente alla ricerca di idee per il mio primo film, avevo bisogno di uno sbocco creativo. Prima d'iniziare a girare Chronicle, mi dedicavo a questi piccoli film sperimentali che avevano un approccio documentaristico a degli scenari fantasy. Alla fine mi sono ritrovato con questa lunga lista di idee e mi sono ritrovato con il concept del mio film. Ho messo insieme tutti i tasselli ed ero molto emozionato della cosa. Sono corso da un mio amico di vecchia data, Max Landis (il figlio di John, ndr.) per parlare di tutte le cose che stavamo facendo. Lui stava scrivendo queste sceneggiature davvero valide, io mi dedicavo a questi documentari e gli ho parlato di questa mia idea in cui volevo coinvolgerlo. Mi ha fermato nel mezzo del racconto per dirmi che voleva scrivere la storia e io ho pensato che sarebbe stato fantastico. E così ha dato forma a questa fantastica ed appassionata sceneggiatura che è diventata Chronicle.

 

D: In cosa Chronicle è diverso dagli altri found footage?

Dane Dehaan: Penso che la differenza più macroscopica sia data dall'utilizzo molto cinematografico della macchina da presa, volto a guidare in avanti la storia. Non diamo molto spazio al fatto che il film sia girato dal punto di vista di una persona specifica. L'assunto di base è che la persona che sta riprendendo ha una mano molto ferma e poi Josh ha avuto quest'incredibile idea incentrata sul fatto che usiamo la telecamera coi nostri poteri psicoconetici. Come qualsiasi teenager come noi che gioca con i videogame sarebbe in grado di fare con il joystick sinistro del nostro controller. E' la nostra seconda natura. Ed è quello che consente al film di essere tanto cinematografico quanto found footage; consente allo spettatore di essere come un quarto personaggio della storia e di artecipare attivamente alla cavalcata.

 

D: L'amicizia fra i personaggi di Chronicle è un elemento fondamentale.

Michael B. Jordan: Il nostro legame era già ben stabilito il primo giorno di riprese a Cape Town, no?

Alex Russell: Mi sono divertito a conoscervi.

Jordan: Ho apprezzato questo Animale! Comunque, abbiamo dovuto vivere insieme in una casa per due settimane e mezzo prima di cominciare le riprese. Si è venuto a creare quel processo di cameratismo, era come stare in una frat house. Sapevi che saremmo stati lì, sulla spiaggia, che saremmo andati a cena fuori, a divertirci in giro, a fare qualche bevuta, a…

Russell: A giocare con l'Xbox.

Jordan: già, abbiamo giocato con l'Xbox.

Trank: Avrei dovuto filmarlo.

Jordan: Si, avresti dovuto.

Russell: Già avresti dovuto, avevi una macchina da presa per filmare qualsiasi cosa!

Jordan: Si assolutamente. Penso che il nostro affiatamento, la nostra chemistry si sia trasferita sul film e spero che gil spettatori possano avvertire tutto questo.

D: Nel film avete queste scene che sembrano divertenti, ma anche dolorose. Quelle di maggior impatto sono il baseball test e la scena della forchetta. Come sono state realizzate?

Russell: Bene, il baseball. Ci siamo andati duri con quella. Lanciavo una palla da baseball, non una palla autentica, ma qualcosa che aveva comunque una certa solidità, un certo peso.

Jordan: Si, pesava

Russell: E mi ha beccato in testa. Diverse volte.

Dehaan: Molto divertente.

Russell: Eh beh, è stato divertente per tutti tranne che per me. No, dai, è stato così anche per me.

Trank: Il dolore altrui è sempre spassoso da vedere!

Russell: La cosa più incredibile è che quella prima ripresa, come la prima parte della scena del baseball, ha significato tutto per me. Sai per quel senso di praticità di cui sopra, hanno usato una vera palla e M.B.J. doveva avere la giusta mira e beccarmi in faccia e poi ogni gag dopo di quella sarebbe stata fatta mimando tutto e con un accordo unanime su dove guardare, su dove la palla avrebbe galleggiato a mezz'aria eccetera eccetera. All'inizio era tutto un “Ok, questo è un piccolo oggetto di scena e potremo usare o non usare una vera palla”. M.B.J. mi ha beccato ogni singola volta. Questo tizio ha una mira stupefacente. Mi ha incasinato allo stremo durante le riprese. L'altra parte della domanda era sulla forchetta. Si li è Dane che mi pugnala con una forchetta che sembra reale, ma è un altro di quei fantastici trucchetti di scena.

Dehaan: E anche questo alla fine ti ha fatto sanguinare

Russell: Si alla fine in una ripresa ho veramente sanguinato. Avevo rimosso, grazie di avermelo ricordato. Questa cosa mi ha regalato una piccola cicatrice, ma fortunatamente la maggior parte delle volte si piegava semplicemente.

Trank: Ne è valsa la pena, alla fine abbiamo adoperato quella in cui sanguinavi.

Russell: Davvero?

Trank: Te ne sono grato. Hai dato il meglio di te.

Russell: La torre di trivellazione che si piega al momento dell'impatto!

 

D: Classifichereste i vostri personaggi come Supereroi o super umani?

Dehaan: Per me Andrew è una persona normale che viene investita da superpoteri. Immagino valga per tutti. L'aspetto grandioso del film è che per la prima volta si pone come assunto di base il fatto che le persone che ottengono questi superpoteri non sono degli individui grandiosi che desiderano salvare tutto il mondo, ma persone ordinarie che comprendono che con questi poteri possono compiere delle azioni che vanno a loro vantaggio e a svantaggio di altri. Tutto dipende dalle nostre radici come esseri umani è questo che determina quello che faremmo con dei superpoteri.

 

D: Siete rimasti sorpresi dall'incredibile attenzione e hype che ricevuta dal film, specie online?

Jordan: Non sono sorpreso dalle attenzioni che il film sta ricevendo solo perché credo che l'idea di Josh, il modo in cui avevano intenzione di diffondere il trailer all'insegna del “Ma che roba è? Che tipo di film è questo? Cosa diamine succede? Questo tizio sta muovendo degli oggetti con la sua mente. Questi ragazzi volano e fanno saltare in aria delle cose!”. Son tutte cose che sai che interessano ai fan, a tutte quelle persone che leggono i fumetti, Akira o film come Carrie. Sai che verranno catturati.

Russell: Un sacco di persone hanno pensato a Akira.

Jordan: Esattamente.

Russell: In molti hanno pensato che si trattasse di una sorta di Akira.

Trank: E' il film di Akira! L'hanno già fatto, hanno solo cambiato i nomi.

Jordan: No, non penso sia stata una sorpresa. E' la natura stessa di Internet, dei social network, vedo un trailer che ti colpisce e lo posti qua, lo posti là…Tutti stanno reagendo bene e, al massimo, potreste biasimarmi perché me lo sentivo che avreste apprezzato quello di speciale che abbiamo fatto.

 

D: Potrebbe essere uno degli sleeper hit dell'anno? Quali sono le tue aspettative?

Trank: Spero che, principalmente, le persone non siano colpite dagli effetti visivi del film o dal modo in cui il film è stato venduto, quanto dallo storytelling. Spero che il pubblico possa avvertire la sensazione di aver partecipato a qualcosa piuttosto che di essere semplicemente stati seduti a guardare. Sarei davvero contento se le persone riuscissero ad avvertire la genuinità della pellicola, il suo essere la piena realizzazione di un desiderio. Per cui a prescindere dalla generazione, spero che possa essere comprensibile tanto a chi ha settantanni quanto a chi ne ha venti. D'altronde se un gruppo di teenager si ritrovasse ad avere dei superpoteri farebbe le stesse robe oggi come nel 1925. Si divertirebbero, farebbero casino e tutto finirebbe per andare nel verso sbagliato…

 

D: Ci sarà un sequel del film?

Trank: Ci sono delle possibilità. Io e Max abbiamo delle idee e c'è la possibilità di assistere al prosieguo della storia, ma prima vediamo cosa succede e come va il film. Il potenziale narrativo per incontrare nuovamente queste adorabili persone comunque c'è.