Sono la coppia perfetta di Kingsman – Secret Service, nuovo spy movie molto action e divertente uscito dalla macchina da presa di Matthew Vaughn liberamente tratto dalla graphic novel The Secret Service firmata Mark Millar e Dave Gibbons.

Oggi il giovane Taron Egerton e l’esperto, nonché premio Oscar, Colin Firth hanno riprodotto davanti al registratore digitale di BadTaste.it e di un gruppo ristretto di giornalisti la frizzante chimica che caratterizza il duo giovane-spia-proveniente-dall’ambiente-proletario e vecchio-agente-segreto-tremendamente-elegante che tanto funziona dentro questo sagace action movie nelle nostre sale a partire dal 25 febbraio.

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Mr. Firth il suo personaggio Harry Hart sostiene in una conversazione con Samuel L. Jackson che oggi gli spy movie si prendono troppo sul serio. E’ una velata critica all’intimismo dell’ultimo James Bond Skyfall?

Firth: Non ci riferiamo solo a Bond e sicuramente non è un attacco a quel franchise. Diciamo che con Matthew Vaughn volevamo realizzare un film più frivolo e satirico nei confronti del genere spionistico… per cui questo è il senso di quello scambio di battute con Samuel L. Jackson. In un certo senso volevamo affermare che noi avremmo prodotto un intrattenimento più giocoso rispetto a nuove incarnazioni dell’eroe, non solo nello spy movie, diciamo più virili e seriose. Mi riferisco anche ai Batman di Christopher Nolan, caratterizzati da tutta quella oscurità e voglia di prendersi sul serio. Ci sembrava interessante tornare a un intrattenimento più giocoso.

C’è anche un pizzico di superhero movie nella ricetta? Vi siete rifatti anche ad Avengers?

Firth: Decisamente sì.

Egerton: Se ci pensi il personaggio di Gazelle (la guardia del corpo cattivissima del Valentine di Samuel L. Jackson, N.d.R.) è puro James Bond vecchio stile. I film con Sean Connery e Roger Moore. E poi abbiamo anche un pugnale che spunta da una scarpa come in Agente 007, dalla Russia con amore (1963)!

Manca quindi secondo voi un approccio più umoristico allo spy movie oggi come oggi?

Firth: Sì. C’è… come dire… uno spazio… per provare a riderci su come ai tempi del franchise Agente Flint con James Coburn degli anni ’60. Noi citiamo anche gli occhiali di Harry Palmer di Ipcress (1965). Il film è una lettera d’amore di Matthew Vaughn a tutti questi film così divertenti ed eccitanti.

Il rapporto maestro-mentore tra voi due del film… è stato lo stesso anche sul set visto che Taron è il “rookie”?

Firth: Mase lui ha fatto da mentore a me!

Egerton: Ma non è vero! Il personaggio che interpreto è un pesce fuor d’acqua che un po’ mi somiglia. Lavorare con Colin è stato magnifico. E’ veramente un uomo molto simpatico.

Mr. Firth lei è diventato ufficialmente un action man con questo film. Come pensa che reagiranno i suoi tanti fan?

Firth: Non lo so assolutamente! Non riesco mai a pensare alle reazioni del pubblico di fronte al mio lavoro. E’ qualcosa che mi sfugge sempre. Io non ragiono mai in termini di “genere” e non ho minimamente pensato che con Kingsman sarei diventato una action star. Mi piaceva il materiale e mi piaceva lavorare con Matthew Vaughn, il quale è un regista molto eclettico che non puoi proprio definire in un genere preciso d’azione. Ha realizzato un fantasy come Stardust, poi un crime movie drammatico come The Pusher, poi Kick-Ass e poi un X-Men. Possiamo dire che Kingsman assomiglia leggermente a Kick-Ass ma è veramente impossibile classificare Vaughn come regista convenzionale. Ho pensato che lavorare con lui sarebbe stato originale e nuovo. Poi aspetterò la reazione del pubblico.

Signori, il film si concentra molto sull’eleganza degli abiti e sull’educazione all’eleganza che il personaggio di Taron deve imparare a seguire alla lettera. Per voi quando c’è stato il battesimo dell’eleganza?

Egerton: In questo film. Il mio personaggio è veramente come l’allievo di Pigmalione o My Fair Lady. Io stesso comincio il film con una postura più rilassata e casual per finire a schiena dritta e realmente impettito nei miei nuovi splendidi abiti sartoriali. L’abito fa il monaco e io mi sono del tutto trasformato durante lo svolgimento del film. Non voglio dire che mi sono reso protagonista di una metamorfosi alla Daniel Day-Lewis ma… sono cambiato parecchio.

Firth: Il mio incontro con l’eleganza è arrivato molto, molto tardi. Da giovane mi vestivo malissimo e portavo i capelli lunghi. Invecchiando ho sentito il bisogno di sentirmi più a mio agio grazie a una maggiore cura nel vestirmi. C’è stato sicuramente un film che mi ha cambiato radicalmente da questo punto di vista ed è stato A Single Man (2009) di Tom Ford. Non tanto perché Tom, in quanto stilista, mi ha insegnato l’importanza dell’eleganza ma proprio perché grazie a quel film ho potuto imparare che tipo di pensiero e saggezza può esserci dietro la scelta di un vestito rispetto ad un altro.

 

Kingsman a Roma

 

La serie a fumetti, illustrata da Dave Gibbons, racconta la storia di un agente segreto britannico, Jake, che recluta e inizia a formare il nipote ribelle, Gary. Il cast comprenderà anche Sophie Cookson, Michael Caine, Tager Egerton e Samuel L. Jackson.

La trama del fumetto è la seguente:

L’agente segreto più grande del mondo sta lavorando al caso più eccitante della sua carriera. Potrà la fine del mondo come noi lo conosciamo convincerlo a farsi da parte e allenare suo nipote, un punk di strada, a diventare il nuovo James Bond? E intanto, qual è il collegamento segreto tra i rapimenti di una serie di star fantascientifiche, l’omicidio di una intera cittadina e un oscuro segreto proveniente dall’interno dell’Everest? Sotto la supervisione di zio Jack, le abilità di spia di Gary e la sua padronanza di esse cresceranno enormemente – ma lo scoprire cosa c’è dietro ai rapimenti ha un prezzo. La cospirazione inizia a rivelarsi: di chi ci si può fidare quando così tanti personaggi di rilievo sembrano coinvolti in essa?

La data di uscita è prevista per il 25 febbraio in Italia.