La recensione di Aloners, su Mubi dall’11 luglio

Esordio alla regia della regista e sceneggiatrice sudcoreana Hong Seong-eun, Aloners mette in luce attraverso la storia di una ragazza schiva e solitaria la condizione contemporanea di autoisolamento – fisico ed emotivo – che spinge sempre più persone a rinunciare quasi del tutto al contatto umano (una tendenza che nella sua versione più estrema si trasforma in hikikomori, ovvero la sparizione totale, ma non è questo il caso). Di questo fenomeno Aloners non indaga i motivi o le condizioni scatenanti, eppure limitandosi a ritrarre a tratti sottolissimi una storia di possibile riscatto e di risveglio emotivo riesce con un buonissimo livello di intensità ad accendere la curiosità verso ciò che racconta.

Si tratta quasi totalmente della messa in scena a ripetizione di una routine, quella di Jina (Gong Seung-yeon), operatrice di un call center che abita in un grosso complesso condominiale di Seul. Jina ogni giorno compie gli stes...