La recensione di Crimes Of The Future, il film di David Cronenberg in concorso a Cannes

Il desiderio di venire aperti, letteralmente, cioè di vedersi lacerare il corpo, è spesso nei film di Cronenberg l’inizio di qualcosa di nuovo e soprattutto eccitante. Sessualmente eccitante. La carne è cosa vecchia, la nuova carne invece, quella che si mescola con la tecnologia (siano le VHS, sia l’elettronica), è un altro paio di maniche. È piacevole, è trasformatrice, è risolutrice. E visto che Crimes Of The Future sembra ambientato nel futuro di eXistenZ (la tecnologia e il design degli oggetti è esattamente quello) anche qui le persone si aprono in due a vicenda (non provano più dolore) oppure grazie a tecnici che sembrano meccanici come era Willem Dafoe oppure ancora per fini artistici, come il protagonista, artista le cui performance consistono nell’espianto pubblico dei nuovi organi che gli nascono dentro (ancora una volta: la nuova carne).

Chi lo guarda è estasiato. L’artista (un Viggo ...