Crudelia, la recensione

Le lenti attraverso le quali la Disney racconta il mondo sempre di più sono 2: l’inclusività, cioè la predisposizione a dare conto in una storia di finzione della reale composizione della società, senza nascondere le minoranze e senza prediligere un sesso sull’altro; il linguaggio e la struttura dei cinecomic. Non stupisce quindi di trovare in Crudelia da una parte un’ampia considerazione di tutte le etnie della Londra degli anni ‘70 al pari di personaggi più pretestuosamente inclusivi, come l’inutile sarto personale truccato come David Bowie, dall’altra un brano come Smile di Jimmy Durante, canzone legata strettamente all’ultimo Joker cinematografico e alla sua follia.

Crudelia, anzi Cruella, anzi Estella (vero n...