Freaks Out, la recensione | Venezia 78

È la cosa più rara e preziosa in assoluto avere il privilegio di andare in una sala cinematografica, vedere un film e realizzare di aver assistito a qualcosa che mai era stato fatto prima. Una prima volta.

Capiterà a chiunque dal 28 ottobre andrà a vedere Freaks Out e assisterà al primo vero, grande blockbuster fantastico della storia del cinema italiano che possa dirsi pienamente riuscito. Sei anni fa Lo chiamavano Jeeg Robot era un film indipendente girato con poco (per i valori produttivi che esibiva) su una storia di periferia, questo di oggi è un film gigante pensato con una foto incorniciata del giovane Steven Spielberg sul comodino, cioè con quell’idea lì di avventura, intrattenimento, spettacolo e di tutti i personaggi in cerca in qualche modo di una figura paterna (ma anche quell’idea lì fumettosa dei nazisti).

Ci sono 10 minuti senza parole all’attacco, 10 minuti di racconto per immagini in cui veniamo introdotti ai personaggi e a quello...