Free Guy, la recensione

La Disney non fa in tempo a portare al cinema una storia originale ad alto budget (anche se tramite i 20th Century Studios), che questa contiene una critica a chi non gira storie originali ma indugia sui sequel. Cioè, per dirlo in altre parole, in Free Guy, film di una major che ha impostato una fetta importantissima della propria produzione su una rete di sequel, spin-off, prequel e reboot, viene detto a chiare lettere che il sequel come modalità produttiva è la morte della creatività (e a sceneggiare c’è Zack Penn, mestierante di tanti film Marvel e di Ready Player One!). 

È infatti un sequel il prodotto cui lavora la grande società di produzione in cui a prendere le decisioni c’è un capo a cui non interessa niente dei propri titoli e tutto del profitto (la grande idea è di farlo interpretare a Taika Waititi). Certo si parla di videogiochi e non di film, ma il discorso che viene fatto suona alle nostre orecchie come uno che può essere adattato al cinema senza ...