Se c'era una componente della saga di Shrek venuta velocemente a noia era il continuo e insistito citazionismo. Per sua natura le avventure di Shrek si reggono su un equilibrio derivativo, inglobando personaggi dalle favole e rielaborandoli in chiave moderna e pop, levato questo gli mancherebbe il suo specifico, tanto che l'ultimo episodio (il quarto), che premeva poco sul favolismo parodistico, era decisamente il più fiacco. Il problema è che anche quando il citazionismo è sfruttato, questo stanca in fretta, ripetendo la medesima modalità comica con poche possibili variazioni. Insomma quello di Shrek è un meccanismo vincente ma dal respiro corto.

Per questi motivi lo spin-off dedicato al Gatto con gli stivali (nonostante sia diretto dal medesimo regista del terzo film di Shrek) appare come un'ottima strada per sfruttare la notorietà e il successo della saga senza rimanere intrappolati nelle solite dinamiche.

Con pochi personaggi d...