La recensione di Le Retour, il film di Catherine Corsini in concorso al Festival di Cannes

Puro cinema di retroguardia mascherato da progressista, operazione commerciale tutta rossa per la vergogna di essere tale e disperata nel darsi un tono da cinema d’autore. Ci sono poche cose peggiori di un film che ha questo atteggiamento. Anche se Le Retour è molto ben condotto, è fluido e ben recitato (ottimamente, se si considerano solo le due ragazze protagoniste) lo stesso non è accettabile la pretesa di essere più di un teen movie, perché include il suo opposto: cioè l’idea che un teen movie non sia abbastanza per fare del bel cinema.

In teoria Le Retour sarebbe un film di mare e adolescenti, dotato di tutte le figure stereotipiche del genere, cinema balneare di vacanze, spiagge, contrasti e amori, scoperte familiari e genitori che non capiscono i figli. Due ragazze francesi figlie di una donna di servizio per una famiglia abbiente passano le vacanze in Corsica, nello stesso villaggio di q...