L’uomo nel buio – Man In The Dark, la recensione

Il cinema americano di serie B, quello vero che non aspira ad essere cinema di serie A ma si trova molto a suo agio nei suoi confini e nelle sue regole con le quali sa divertirsi e divertire, non lo fanno più gli americani. O almeno quello migliore non lo fanno più gli americani, che da qualche anno preferiscono tentare in ogni modo di elevarlo e portarlo altrove (lo insegna bene la parabola dell’horror contemporaneo). Sono invece gli stranieri arrivati ad Hollywood i migliori a confezionarlo e lavorarci, quelli che dimostrano di amarlo e conoscerlo di più. Fede Alvarez aveva inventato Man in The Dark con Rodo Sayagues (suo sceneggiatore e sodale di fiducia fin dal famoso corto che lo rese famoso), l’aveva fatto dopo essere sbarcato a Hollywood con il suo eccezionale remake di La casa. Adesso scrive il sequel per farlo dirigere a Sayagues, trovando la stessa esatta miscela a parti inverse.

L’anziano berretto verde non vedente...