In Real Steel non c'è davvero nulla di Steel, il racconto di Richard Matheson (poi diventato un episodio di Ai confini della realtà, poi ripreso dai Simpson in una puntata in cui Homer si finge robot pugile), se non l'idea che in un futuro molto prossimo (circa una trentina d'anni da oggi) il pugilato diventi uno sport da robot, così da soddisfare l'esigenza di violenza sempre maggiore del pubblico.

La poca fedeltà all'originale però non è un male. Questo film, prodotto dalla Dreamworks ma distribuito quasi ovunque dalla Disney, porta infatti più il marchio della seconda che della prima, è un racconto molto indirizzato a un pubblico preadolescenziale che pur rimestando nel noto e nell'abituale regala più di una raffinatezza.

Al timone c'è Shawn Levy, navigato mestierante della commedia qui prestato all'epica padre/figlio di un film che si colloca subito tra i suoi migliori, per equili...