La recensione di Il signore delle formiche, il film di Gianni Amelio in concorso al Festival di Venezia

Ma come si può raccontare una storia simile senza esprimere un briciolo di passione, senza nemmeno un po’ di impeto? Come si può raccontare una storia di soprusi e vergogna nazionale puntando (ovviamente) sull’indignazione, senza la rabbia civile o anche solo l’ardore personale? Lo fa Gianni Amelio con Il signore delle formiche, un film che sembra pensare di sé quello che ad un certo punto fa dire ad uno dei suoi personaggi: “Quando diciamo che qualcosa è bello cosa intendiamo se non che è intenso e profondo?”. 

il signore delle formiche

Il signore delle formiche questo vuole essere, così intenso e profondo da essere costellato di una recitazione enfatica e teatrale, dialogato con un italiano da libro di testo che fa dire a persone comuni cose come: “Ma che triste approdo la bestemmia” o “Abbiamo camminato tanto per arrivare dove?” nel mezzo di conversazioni ordinarie. Un film che nel raccontare la storia d...