Stars at Noon ha il ritmo di un lento jazz. Uno sensuale e doloroso, umido della pioggia tropicale del Nicaragua in cui due sconosciuti – lei una giornalista americana dura e cinica, sbandata e amante del rum, lui un imprenditore inglese impettito e di poche parole – intrecciano le loro vite già misteriose con intrighi politici dalla motivazione vaporosa, ma le cui conseguenze provocano un dolore cocente e passionale che diventa un amore impossibile.
Dopo il futurista e filosofico High Life, Claire Denis con Stars at Noon costruisce con la scusa del genere (thriller) ancora un film a cui in realtà interessa il solo desiderio (sensuale e/o utilitaristico) di chi ci è dentro. Si tratta di personaggi che vanno letteralmente alla deriva lungo una storia dalla direzione incerta, imprevedibile. Per questo motivo Stars at Noon sul lungo corso (due ore e trenta) risulta a volte insostenibile, quasi estenuante. Eppure il suo ma...
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