La recensione di The Beanie Bubble, su Apple TV+ dal 28 luglio

Non si tratta di un brand movie alla Barbie, né di un racconto celebrativo del capitalismo americano. The Beanie Bubble è la storia (vera, romanzata) di come il fondatore dell’impero dei peluche Ty Warner abbia sfruttato in modo egomaniaco le capacità di tre donne della sua vita. Diretto da Kristin Gore e Damian Kulash, The Beanie Bubble ha tuttavia sia un grande pregio che un grande difetto: da una parte mostra molto bene certi aspetti della subalternità lavorativa femminile ma, al contempo, non esprime un vero parere su tale argomento, lasciando un alone di vaghezza argomentativa di cui non si sa bene che farsene.

Il film ha una struttura narrativa interessante e piuttosto ritmata: si parte con un flashforward (una scena cruciale dove tutti i fili dei personaggi si incrociano) ma si torna subito al 1984, l’inizio della carriera imprenditoriale di Ty Warner (Zach Galifianakis), mentre parallelamente vediamo gli eventi suc...