La recensione di Top Gun: Maverick dal 25 maggio al cinema

Come è possibile essere ancora Maverick oggi? In un momento in cui il maschio edonista, sbruffone e conquistatore, quello che sgasa con la moto per non sentire ciò che dice una donna che tanto, lo sa bene, è pazza di lui, non è più così ben visto, anzi è il simbolo di ciò che dovrebbe cambiare, anche Maverick deve desiderare un po’ di stabilità e finire più volte con il sedere per terra. Deve sembrare un po’ ridicolo, quantomeno ironico. È lui quello che non viene ascoltato. Non ha fatto carriera mentre tutti intorno a lui sì, continua ad essere uno che agisce al di fuori delle regole, cosa che ieri esaltava e oggi invece fa sorridere. Insomma quella vita che pareva sorridere a quelli come lui, oggi non è che gli vada benissimo. Ma come per Rocky nelle sue diverse iterazioni anche lui, un po’ un relitto di un’altra era che non vuole smettere, ha un’ultima cartuccia da sparare, l’ultimo momento in cui l’aeronautica militare ha ...