In una villa vicino Marsiglia alcuni amici sono riuniti dopo tanti anni. Alcuni hanno preso strade che gli altri non condividono, altri sono più soddisfatti, tutti hanno qualcosa da rimpiangere e si guardano indietro con rabbia se non con tristezza. Non è certo una situazione lieta quella che li riunisce e, nonostante una profonda amicizia e comunanza, i cambiamenti nelle loro vite (e nel mondo) li portano a discutere e sfruttare quell’occasione forse per un cambiamento.

Sembra di assistere insomma al film italiano distribuito in sala d’estate di Caro Diario in tutta la prima metà di La Villa, quel cinema che rimpiange qualcosa, in cui i personaggi si pentono oppure ricordano con affetto la gioventù idealista, sono tristi e abbattuti perché il mondo non è più quello di una volta.

Ad essere sempre immutabile è invece il cinema di Guediguian, con la sua usuale compagnia di giro d’attori e ambientato nei suoi luoghi tipici. Soprattutto con il suo consueto orgoglio intellettuale e il suo t...