Rubrica a cura di ColinMckenzie

Col senno di poi, è facile pensare che The Spirit non fosse destinato al successo. Eppure, solo un anno fa l'idea era diversa. Si prende un personaggio storico dei fumetti e si fa dirigere il film a sua eminenza Frank Miller, uno dei massimi nomi dei comics negli ultimi trent'anni, che inoltre può vantare al suo attivo la partecipazione a due trionfi commerciali come Sin City (anche coregista) e 300.

E' qui, a mio avviso, che incominciano i problemi. Purtroppo, sembra che ormai le major (o, come in questo caso, le aspiranti tali, ossia la Lionsgate) finanzino progetti basandosi non tanto sulla bontà degli stessi, quanto su quello che è avvenuto prima, un modo soltanto leggermente più raffinato di prevedere il futuro della lettura dei fondi di caffé. Insomma, Frank Miller è associato a due grandi successi internazionali? Allora, facciamogli dirigere una pellicola da solo e il trionfo è ...