Con l’arrivo di The Nun II torna al cinema anche la saga di The Conjuring. La storia è iniziata con un focus sulla coppia di demonologi e ricercatori del paranormale Ed e Lorraine Warren salvo poi espandersi in una serie di spin-off. Lì a fare da padroni sono i demoni e i mostri. L’aspetto biografico della saga principale è quello che ha fatto la sua fortuna. Sapere che le persone ritratte sono esistite realmente dà quel brivido in più. Ma cosa c’è di vero nella saga?

Non è questa la sede per analizzare se le imprese di cui si vantano i Warren siano veramente parte di una lotta contro il male o semplicemente delle suggestive ed elaborate invenzioni. I film partono dalle cronache, per adattare in maniera libera, eppure a loro modo fedele, i fatti.

Quanto c’è di vero in The Conjuring?

Come dicevamo, i Warren, coppia al centro di The Conjuring sono realmente esistiti. Lorraine, in particolare, ha prestato la sua consulenza nella realizzazione dei film. Durante la loro attività si ritrovarono coinvolti in alcuni dei casi più celebri legati al paranormale. 

Il primo film si focalizza sull’esorcismo da parte dei Warren contro gli spiriti che terrorizzavano la famiglia Perron, residente a Harrisville (Rhode Island) nel 1971. Hanno contattato i demonologi lamentando che la loro abitazione fosse presa da entità che facevano “dispetti” sempre più pesanti. Si parte con rumori, finestre e porte che sbattono senza vento, per arrivare a urla, odore di decomposizione e attacchi fisici. I Warren raccontano che alla radice di tutto c’è Bathsheba Sherman. Una donna realmente esisistita, nel 1812, negli stessi luoghi. Qui inizia il racconto popolare. La leggenda narra infatti che la donna fosse una strega e che avesse gettato una maledizione su quei posti dopo essere stata uccisa. 

I Warren non eseguirono mai un esorcismo (la pratica può essere fatta solo da un prete cattolico). Decisero invece di evocare lo spirito attraverso una seduta spiritica. In quel momento, stando a quanto scritto dai coniugi, si sarebbe mostrato lo spirito attraverso la madre che iniziò a parlare lingue sconosciute e la sedia su cui poggiava venne gettata via da una forza invisibile. Gli eventi sono compressi nel film in un arco di poche settimane. Nella vita vera i Perron dovettero convivere con le loro inquietudini per molti anni. Per lo meno stando a quanto raccontato dai due coniugi.

Il caso Enfield

The Conjuring il caso enfield

Il secondo film di The Conjuring si sposta a Enfield. Ciò che accadde alla famiglia Hodgson è uno dei casi di poltergeist più documentati di sempre. Il marketing del film ha anche sfruttato ampiamente i materiali “originali” come gli estratti delle audiocassetta che hanno registrato la voce di Janet Hodgson mentre affermava di essere posseduta da un uomo di nome Bill Wilkens. Ci sono anche una fotografie che testimonierebbe una levitazione di Janet (o semplicemente sono scatti della ragazzina durante un salto?). Anche gli altri fenomeni paranormali come i mobili spostati, rumori apparentemente senza origine e incendi spontanei in casa, appartengono al mondo della bufala ben congegnata. 

The Conjuring 2 inizia nel 1975 con i Warren intenti a indagare nella casa di Amityville. L’ispirazione per la sequenza viene dal fatto vero di cronaca: gli efferati omicidi di Ronald DeFeo Jr. ai danni dei sei membri della sua famiglia. Fu il libro Orrore ad Amityville, di Jay Anson a rendere celebre l’abitazione, raccontando come i successivi inquilini della casa si convinsero che lì dentro fossero rimasti dei fantasmi. Da qui nacquero molti film e racconti che consolidarono Amityville come uno dei luoghi horror per eccellenza.

I demoni di The Conjuring

Vi abbiamo già ampiamente raccontato il processo di Arne Johnson e del suo efferato omicidio commesso “per ordine del diavolo”. I fatti (veri) sono avvenuti nel 1981 quando Johnson aveva 19 anni e in pieno “panico morale” dell’America legato al culto demoniaco per via della scoperta di una rete di abusi legate alle sette sataniche. L’omicidio compiuto dal ragazzo trovò come linea di difesa dell’avvocato quella della possessione. Disse: “I tribunali si sono occupati dell’esistenza di Dio e ora gli sarà chiesto di occuparsi dell’esistenza del demonio”. (LEGGI TUTTO QUI).

A proposito di demoni. Lorrain sostiene di essere stata perseguitata da un’entità spettrale. Una figura incappucciata dentro un manto simile a un vortice. A questa descrizione si ispira il demone Valak, rappresentato in The Nun come una suora dall’aspetto poco umano. Valak è citato anche nella Piccola Chiave di Salomone, uno dei libri più consultati di demonologia, redatto nel diciassettesimo secolo. La rappresentazione, come facilmente intuibile, non è filologica. Secondo quanto contenuto nella sezione dell’Ars goetia la forma di Valak è quella di un giovane con ali d’angelo in sella a un drago a due teste. 

Il monastero rumeno in cui si svolge The Nun è ispirato alla chiesa di Borley nell’Essex, considerata la chiesa più infestata della Gran Bretagna a seguito dell’esecuzione di una suora che aveva avuto dei rapporti con un giovane cocchiere, permessi grazie alal complicità di un frate. La leggenda popolare narra che fu murata viva. Nel sequel, l’abbazia in cui si svolgono i fatti è ispirata all’abbazia cistercense di Carta, situata in Romania. 

the nun 2 The Conjuring

Anche La Llorona è ispirata a una presenza spettrale ben nota nel folklore messicano come storia di paura raccontata di generazione in generazione. Una donna, Maria, che dopo aver annegato i suoi figli per la rabbia di un tradimento si è suicidata e vaga per la terra disperata per ricongiungersi con loro. Perciò rapirà i bambini che incontra nel suo percorso. Una storia raccontata dai genitori ai figli, sulla falsariga di quella dell’ “uomo nero”, probabilmente per impartire ubbidienza e disciplina col terrore.

Annabelle esiste realmente. La bambola, ovviamente, sul demone invece ci sono più dubbi. Il suo aspetto è molto meno spaventoso  di quello visto nel film. Annabelle è contenuta nel museo dell’occulto dei Warren, in una teca molto simile a quella vista nel film. La bambola Raggedy Ann fu acquistata da un negozio di seconda mano e regalata a un’infermiera. Una volta portata nell’appartamento iniziarono fenomeni inquietanti: Annabelle (questo il nome dello spirito di bambina che credevano imprigionato nel giocattolo) si spostava da sola da una stanza all’altra, un giorno si trovarono sparse nella stanza dei fogli con scritto “aiutami” a pastello. Seguì un’escalation di fenomeni paranormali e di violenza, con tagli e ferite causate dallo spirito che possedeva la bambola, ben più malvagio di quello che si credette inizialmente. Un prete esorcizzò l’appartamento e i Warren portarono con sé la bambola per custodirla.

La saga di The Conjuring riesce indubbiamente a catturare delle paure radicate nelle leggende e a suggestionare con fatti vicini a quelli della realtà. Decidere fino a dove credere, stabilire quanto sia vero e quanto appartenga a una elaborata finzione è compito del singolo spettatore. Nel caso la suggestione prenda il sopravvento, ci sono però strumenti efficaci per orientarsi in questo mare di “prove” dubbie e leggende. Uno di questi è il sito del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) che potete raggiungere cliccando qui. 

Fonte: Collider, Screenrant

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