La notizia della settimana - Il rinvio di Watch Dogs

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


Condividi

Ubisoft rimanda il lancio del titolo più atteso del prossimo periodo: ecco cosa ne pensiamo

Alzi la mano chi se l'aspettava. Nessuno? Bene. Perché davvero la notizia del rinvio di Watch Dogs è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Tra un mese esatto avremmo dovuto avere in mano tutti la nostra copia del titolo Ubisoft, e invece siamo costretti ad aspettare. Non qualche giorno, non un mese, nemmeno un paio: il gioco è stato rimandato all'anno fiscale 2014, il che significa dopo marzo 2013. Con lui, The Crew, il nuovo titolo corsistico, ma è di certo il rinvio della produzione con protagonista Aiden Pearce a lasciare maggiori strascichi.

Prima conseguenza: il valore delle azioni di Ubisoft crolla del 22%. Un quarto, un valore enorme. Seconda conseguenza: giocatori decisamente arrabbiati, che magari anche solo pochi giorni fa avevano piazzato la loro prenotazione ed ora dovranno attendere almeno altri cinque mesi prima di avere il gioco. Terza conseguenza: un drastico calo d'interesse verso le console di nuova generazione perché, è inutile nasconderlo, Watch Dogs era considerato da molti il vero latore della next gen. Dalla stampa, che ne ha seguito con costanza ogni movimento, dagli appassionati, che probabilmente già lo immaginavano come il gioco con il quale utilizzare le loro console nuove di pacca.

Su questa notizia possiamo fare delle considerazioni effettuate già altrove, e che trovano ulteriore conferma alla luce dei fatti. Il comportamento di Ubisoft, già criticabile ai tempi dell'affaire Rayman Legends, è stato ancora una volta poco rispettoso verso l'intelligenza dei giocatori. Perché dire che il gioco è stato rimandato per esigenze di sviluppo, quando tra un mese sarebbe dovuto essere sugli scaffali dei negozi (e tra quindici giorni nelle mani della stampa) significa o che l'uscita di un titolo così importante è stata pianificata in maniera dilettantesca, o che ci sono altri motivi dietro il suo rinvio. Probabilmente, la seconda, probabilmente il voler massimizzare i profitti del gioco sulle nuove console, che di qui a qualche mese dovrebbero avere una base installata maggiore.

Il che ci porta alla seconda considerazione, ovvero che dietro le dichiarazioni di facciata, nessuno è realmente pronto alla next gen: Ubisoft, che è parte dell'industria videoludica, ha sentito probabilmente puzza di bruciato, ha subodorato la possibilità che questo tanto atteso lancio delle nuove macchine possa non essere poi così trionfale, che all'iniziale picco di vendite causato dagli acquisti degli appassionati possa seguire un periodo di relativa stanca. Ovviamente non sarebbe stato possibile rinviare solo le versioni PlayStation 4 e Xbox One del gioco, le più attese dai giocatori console, ed ecco il ritiro di buon ordine, comprensibile ma criticabile nei modi, perché ancora una volta s'è mentito ai giocatori.

Speriamo che questa mossa migliorerà davvero le performance del titolo, e che di qui a qualche mese non ritroveremo l'azienda francese a lamentarsi delle sue vendite, come pochi giorni fa ha fatto riguardo i dati di Rayman Legends e Splinter Cell: Blacklist. Le ragioni del rinvio del platform furono le stesse, le poco credibili spiegazioni anche, con l'aggiunta però della realizzazione delle versioni PC, PlayStation 3, Xbox 360 e PS Vita, e qual è stato l'esito? La versione Wii U ha venduto comunque di più di tutte le altre messe insieme (circa il 60% del totale) ed il gioco ha dovuto sbattere contro la corazzata GTA V. Rayman Legends non meritava questo destino, ci auguriamo che Watch Dogs gli sfugga. Anche se si vede all'orizzonte un potenziale iceberg con scritto Destiny sopra.

Continua a leggere su BadTaste