La notizia della settimana - Le dimissioni di Steve Ballmer
L'amministratore delegato di Microsoft lascerà entro 12 mesi: rinnovamento in arrivo?

Sembrerà strano chiudere la settimana della gamescom con la notizia più rilevante proveniente non dalla Germania, ma dagli Stati Uniti, ma la mancanza di nuovi titoli alla fiera tedesca (dov'era la nuova ip di Ubisoft?) ed il contemporaneo annuncio delle ormai prossime dimissioni di Steve Ballmer da amministratore delegato di Microsoft impone di trattare quest'ultima come notizia più importante degli ultimi sette giorni.
Microsoft, ovviamente, è un'azienda dai profitti enormi, e nella nostra prospettiva di giocatori spesso non ci rendiamo conto come in realtà la divisione intrattenimento, quella nella quale è inserito il progetto Xbox, non sia nemmeno delle più importanti. Eppure, nel momento in cui l'amministratore delegato di una delle tre compagnie che si contendono il mercato delle home console rivela che quello corrente sarà il suo ultimo anno nella compagnia, anche il mondo videoludico deve drizzare le antenne, e capire quali possono essere le strategie dell'azienda di Redmond nel futuro, riguardo il nostro amato medium. Con i videogiochi le dimissioni di Ballmer c'entrano in realtà ben poco, così come non si tratta di una scelta fatta in seguito ad accadimenti particolari: dall'esterno, pare una naturale evoluzione delle cose, dopo tredici anni (Ballmer subentrò a Bill Gates nel 2000); inoltre, il più grande errore che Ballmer si rimprovera è quello di Windows Vista, criticatissimo sistema operativo, niente a che fare quindi con le console.
Le dimissioni di Ballmer sono però importanti in prospettiva futura, perché per tutto il suo periodo in carica l'uomo è sempre stato accusato di essere troppo conservatore, sottovalutando le minacce provenienti da Apple (ed i risultati si son visti) e non capendo, o non recependo, tutti i trend più moderni, non essendo quindi al passo del consumatore attuale, aggiornato, esigente, sempre più giovane. Tredici anni fa Microsoft costruiva la sua fortuna con i sistemi operativi, oggi la situazione non è cambiata, e tutti i non troppo convinti fatti per allargare il proprio business sono più o meno clamorosamente falliti, con l'eccezione di Xbox (che però, ripetiamo, rappresenta una fetta non rilevante dei profitti dell'azienda). L'azienda, in sostanza, non ha cambiato affatto la propria faccia, rimanendo quella colossale macchina da soldi che oggi non ha una sua personalità, e tutte le voci che negli anni hanno denunciato questo immobilismo sono state spesso costrette a lasciare la compagnia.La prospettiva di un amministratore delegato giovane, più inserito nelle dinamiche attuali del mercato tecnologico, è quella che maggiormente gioverebbe all'azienda, e potrebbe segnare un tentativo di rinnovamento. Un rinnovamento che nel settore intrattenimento, ed in special modo nel progetto Xbox, potrebbe portare veramente aria nuova, ed eviterebbe magari tutti quei problemi di strategia e comunicazione che ancora stanno influenzando negativamente il prossimo lancio di Xbox One.