La notizia della settimana - Le previsioni sballate di Nintendo
La compagnia di Kyoto si trova costretta a rivedere al ribasso le sue stime di vendita: cosa ne pensiamo

L'ultimo report sulla situazione finanziaria di Nintendo ha evidenziato un momento molto difficile, per la compagnia di Kyoto, in termini di console vendute e perdite economiche. Che le vendite di Wii U, nonostante gli importanti miglioramenti degli ultimi mesi, non stessero andando bene, era cosa ben nota, ma l'azienda s'è ritrovata a dover rivedere in maniera sostanziosa le previsioni precedentemente effettuate. Nintendo puntava a vendere 9 milioni di console nell'anno fiscale 2014, che terminerà il 31 marzo del corrente anno, oggi ha comunicato che si aspetta di venderne 2,9, praticamente un terzo. Simile il discorso per quanto riguarda Nintendo 3DS: attese iniziali di 18 milioni, abbassate a 13,5.
Nonostante gli errori in fase di valutazione, commessi sia per la home console che per quella portatile, le situazioni sono radicalmente differenti. Nintendo 3DS, come recentemente annunciato dal gruppo NPD, che si occupa di analizzare i dati di vendita nel nordamerica, è stata la console da gioco più venduta del 2013 negli USA e in Canada. In Giappone occupa in maniera quasi ininterrotta la classifica di vendita dell'hardware venduto da molto tempo, più fatica sembra farla in Europa, ma comunque viaggia su ritmi ottimi, come testimoniato anche dalle vendite di titoli in esclusiva come Animal Crossing: New Leaf, Luigi's Mansion: Dark Moon e Donkey Kong Country Returns 3D. In meno di tre anni, ha venduto più di 40 milioni di unità, nonostante un avvio poco esaltante.
Wii U continua invece ad essere la croce della compagnia di Kyoto. L'anno fiscale è andato male, certamente per colpa dei primi otto mesi del 2013, privi di titoli di rilievo. Da agosto in poi le cose hanno iniziato ad andare decisamente meglio, soprattutto negli USA ed in Giappone, ma non bene quanto Nintendo si sarebbe aspettata, ed il fatto che ad oggi si abbia in mano la sola data di Donkey Kong Country: Tropical Freeze, in uscita a febbraio, lascia molto pessimisti sulle vendite nell'immediato, con il rischio che titoli come X, Super Smash Bros., Mario Kart 8, Bayonetta 2 si faranno attendere.Indipendentemente dal diverso andamento delle due macchine la notizia ha evidenziato un problema. Nintendo ha sbagliato in entrambi i casi le previsioni di vendita, e non di poco. E forse è questo l'elemento più preoccupante per la compagnia di Kyoto. Nintendo non rischia di fallire, né al momento ha intenzione alcuna di cambiare la propria natura diventando solo una software house, quindi i soliti discorsi triti e ritriti qui non troveranno spazio. Quanto accaduto ha però evidenziato delle evidenti falle nel sistema di pianificazione, gravissime nel caso di Wii U: alcuni mesi fa, di fronte all'evidenza che la home console avrebbe dovuto far registrare vendite fantascientifiche per raggiungere le 9 milioni di unità vendute attese, Nintendo si era rifiutata di rivedere al ribasso le sue stime. Un errore incredibile, madornale, anche in termini di comunicazione, perché fare un passo indietro qualche mese fa avrebbe evitato oggi una colossale figuraccia, anzi, la compagnia di Kyoto avrebbe potuto vendere i miglioramenti della propria macchina come segnali di una imminente riscossa. Invece il clima è tutt'altro, ed al ridicolo s'è aggiunto il fatto di aver sbagliato le previsioni anche per una console che sta andando benissimo, Nintendo 3DS.
La responsabilità di quanto successo è di tutto il management, ma a quanto successo non può essere ritenuto estraneo l'amministratore delegato della compagnia, Satoru Iwata. Quanto di buono fatto negli anni da Iwata è indiscutibile, essendo lui l'uomo dietro i successi di Nintendo DS e Wii, ma gli investitori probabilmente, e a ragione, adesso saranno infuriati, per l'enormità dell'errore commesso. Inoltre, la sua famosa promessa riguardo la futura assenza di ulteriori periodi privi di uscite su Wii U sembra essere già a serio rischio smentita, come scritto poco fa. Iwata ha già detto che non si dimetterà, ma a questo punto la sua situazione inizia a farsi davvero difficile.