La notizia della settimana - Le vendite di Call of Duty: Ghosts

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Un annuncio in pompa magna ed un doloroso ritorno alla realtà per il titolo Activision

Attenzione: il nostro commento alle vendite di Call of Duty: Ghosts era andato online la settimana scorsa, con ben altri toni, a causa di una sbagliata interpretazione dei dati comunicati da Activision. Ci scusiamo con i nostri lettori, e vi proponiamo il nuovo articolo, stilato in base alle ultime notizie.


Quando sul web sono iniziate a comparire le prime recensioni di Call of Duty: Ghosts, l'abbiamo pensato: Call of Duty è morto. E non perché la critica avesse triturato l'ultima fatica di Infinity Ward con votacci infimi, perché la maggior parte delle valutazioni sono rimaste tra il discreto ed il buono, ma perché in molti degli articoli si percepiva una sensazione, l'impressione che qualcosa si fosse rotto nella enorme macchina da soldi di Activision. Più o meno tutti hanno fatto notare come Ghosts sia un enorme passo indietro rispetto a Black Ops 2, in ogni sua componente, con una campagna singolo giocatore che ha soddisfatto praticamente nessuno ed un multiplayer niente affatto innovativo.

Devono essere stati, quelli, momenti che hanno fatto sudare freddo anche i capoccia di Activision. Call of Duty non è solo una serie, ma è un modo di concepire il business videoludico. E' forse proprio con questa saga che s'è consolidato un certo modo di gestire le produzioni, costituito da investimenti ingentissimi nello sviluppo così come nel marketing, una serialità insistita (eccessivamente, a nostro avviso) ed una scarsa propensione al rischio ed all'innovazione, vista la necessità di far rientrare il capitale speso. Ci si può permettere un passaggio a vuoto (solo se si è un grande publisher), ma quando una serie è impostata in questo modo, tale passaggio a vuoto può significare l'inizio della sua fine, ed allora sarebbe meglio fermarsi, prima di cadere nel baratro.

Poi, l'annuncio in pompa magna. Activision annuncia di avere infilato nelle proprie tasche 1 miliardo di dollari, in maniera volutamente equivoca. Tant'è che alcuni ci sono caduti, noi compresi, pensando che fossero i dati del venduto, mentre si trattava dei dati del distribuito ai rivenditori. Noi avevamo fatto due calcoli, ipotizzato una stellare cifra di 15 milioni di copie al day one, sbagliando non nella matematica ma nel dato di partenza. Il sospetto c'era venuto, di fronte a simili dati, ma è pur vero che avevamo un comunicato ufficiale...L'avevamo mal interpretato, e così abbiamo rimosso il nostro articolo di commento. I problemi del mestiere.

Infine,le prime notizie ufficiali dal mercato. Nel Regno Unito, Call of Duty: Ghosts balza al primo posto della classifica del software venduto. Vetta raggiunta quindi, ma non si ancora come, con quante copie. Un paio di giorni dopo, la mezza mazzata per Activision: molti rivenditori inglesi comunicano a The Market for Computer & Video Games che le vendite dell'ultimo episodio della serie Activision sono inferiori di ben il 50% rispetto a quelle di Black Ops II, mentre negli Stati Uniti dovrebbero esserlo di solo un quarto. Con una sostanziale differenza però: se Black Ops II era stato apprezzato in maniera pressoché unanime dalla critica, Ghosts ha ricevuto un'accoglienza ben più tiepida, un fattore che, unito al ben più rilevante passaparola tra i giocatori, potrebbe impedire al titolo Infinity Ward di vendere bene sul lungo periodo.

Insomma, Call of Duty non sarà morto, ma non pare stare nemmeno benissimo.

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