Lindsay Lohan sarà... Amanda Knox?!

Incredibile e ridicola notizia pubblicata da tanti mass media italiani, che partendo da un sondaggio giocano sul nulla e si inventano un film sulla famigerata Amanda Knox, che verrebbe interpretato dall'attrice recentemente condannata... 

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Per chi si interessa di comunicazione, la notizia (ripresa da tantissimi mass media) su Lindsay Lohan che potrebbe interpretare Amanda Knox, condannata in primo grado per un omicidio che ha fatto molto parlare nel nostro Paese. Peccato che la notizia non ci sia, se non per il fatto che, secondo un sondaggio dell'Huffington Post, la migliore attrice per interpretare Amanda Knox sarebbe proprio Lindsay Lohan. Embé, direte voi? Embé c'è che decine di testate ne hanno parlato, con titoli come "Amanda Knox, si cerca un'attrice" (TgCom) o "Lindsay Lohan sarà Amanda Knox?" (Panorama). Peccato che la possibile interprete abbia altro a cui pensare e che, come viene riportato anche dal Corriere della Sera (che si dà la zappa sui piedi, ma almeno qualche domanda se la pone, a differenza dei rivali), l'avvocato coinvolto nel caso, Maria del Grosso, precisa che:

Un film con il processo ancora aperto sarebbe immediatamente bloccato dalla magistratura".

Insomma, film impossibile per almeno altri 3-4 anni. Peraltro, il pezzo del Corriere ci regala anche questo passaggio:

La protagonista di "Incinta o quasi", ricordata soprattutto per "Radio America" di Robert Altman

Diciamo che citare Incinta o quasi (film che non ha visto nessuno) è già strano, ma (con tutto il rispetto per quel grande regista che era Altman) che la Lohan sia ricordata per Radio America sembra proprio difficile da sostenere...

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A un pelo dalla morte...
Su City di venerdì scorso, titolo e notizia vanno per conto loro. "George Clooney - Quasi affondato dai fuochi artificiali". Ma la notizia sarebbe questa:

Il divo si trovava in barca sul lago di Como in compagnia della fidanzata Elisabbeta Canalis e di alcuni amici, tra cui Uma Thurman, per assistere a uno spettacolo di fuochi d'artificio. Quando un fuoco è caduto proprio nei pressi dell'imbarcazione.

Mi sembra ovvio che il titolo è fin troppo minimalista, io avrei messo almeno la parola 'tsunami'...

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Sale uber alles
Molti mass media hanno dedicato tanto spazio a Che fine ha fatto Osama Bin Laden? Sarebbe interessante approfondire l'idea di comunicazione dei giornali italiani nel parlare di un documentario che negli Stati Uniti era stato presentato a gennaio 2008 al Sundance e poi era uscito ad aprile di quell'anno. Il fatto che arrivi in pochissime sale italiane lo rende così interessante, nonostante sia stato visto da quattro gatti (neanche 6.000 euro al botteghino, sicuramente meno di quelli che lo hanno visto al festival di Roma del 2008 e che magari se lo sono comprato/scaricato in questi lunghi mesi)? Ovviamente, il punto non è che i giornali italiani non dovrebbero parlare dei piccoli prodotti (anzi, è cosa buona e giusta), ma che per farlo abbiano bisogno di un arrivo (anche modestissimo) nei cinema. Insomma, il solito problema della centralità dell'uscita in sala, ancora fondamentale per i critici/giornalisti, molto meno per il pubblico. Comunque, in questo corto circuito mediatico, Giorgio Carbone di Libero si inserisce benissimo con la sua recensione:

E' convinto di trovarlo, anche perché pensa che non l'hanno trovato in nove anni solo perché non hanno veramente voluto.

Insomma, per Carbone questo è un documentario del 2010. Bene...

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Alessandra De Luca su Avvenire fa un ragionamento davvero poco comprensibile, parlando di Toy Story 3:

Che la saga dei giocattoli Pixar inaugurata ben quindici anni fa da Toy Story [...], potesse ancora riservare al pubblico di adulti e bambini un'esplosiva carica di fantasia, emozione, creatività, garbo e intelligenza, proprio non ce lo aspettavamo. A Hollywood, si sa, seguiti e remake sono sinonimo di penuria di idee, ma di John lasseter, unico grande erede dello spirito disneyano, ci si può fidare.

Insomma, era ottimista o pessimista prima di vedere la pellicola? Boh...

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Alla canna del gas...
Tanti lunedì hanno fatto titoli sul tenore "Margherita Buy disoccupata".

In realtà, la Buy ha detto che adesso riceve meno copioni, quindi non è il caso di iniziare una colletta: basta pensare che solo nel 2010 l'attrice ha girato ben cinque film. Nel caso qualcuno volesse usare queste dichiarazioni per spiegare il problema dei tagli, forse otterrà l'effetto opposto. Se infatti servono soldi pubblici per far lavorare la più famosa attrice italiana degli ultimi vent'anni, c'è qualcosa che non va...

Un plauso invece ad Alberto Pezzotta, che ha la buona idea di chiedere direttamente a Romero se farà il remake di Profondo rosso 3D. Risposta del regista: "non sono ancora neanche riuscito a contattare Argento". Beeeene, complimenti a chi dà ancora per sicuro il progetto...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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