I peggiori film visti nel 2022
Tra i segnali di ritorno alla normalità possiamo tranquillamente includere il fatto che molti dei peggiori film del 2022 sono usciti in sala
Forse è una buona notizia o forse no, a seconda di come la sì voglia vedere, ma nel 2022 i peggiori film sono tornati a uscire anche in sala. Certo le piattaforme ne sfornano in grandi quantità senza nessun problema, ma da quest’anno sono tornati in sala anche i film che non funzionano, quelli che purtroppo abbiamo giudicato insufficenti. Rispetto alle classifiche delle passate annate quella di quest’anno ha un numero molto piccolo di film sconosciuti, minuscoli e amatoriali, ma vanta titoli e nomi altisonanti, molti potremmo considerarli proprio fallimenti d’autore.
Nella classifica trovate i peggiori film visti nel 2022 secondo i nostri critici.10. Nella bolla
C’è da rimanere sempre stupiti quando un regista e sceneggiatore di buon livello tirano fuori un film così sbagliato come Nella bolla. Lo spunto era buono, raccontare una produzione bloccata in un albergo per girare un megablockbuster durante la pandemia. Le gag c’erano tutte. E allora perché il film è così lungo? Perché le trame sono così svogliate? Perché le singole scene sono tirate così a lungo senza mordente? Come mai nessuno ha pensato che forse serviva un intreccio forte per sostenerlo. E poi: perché a fronte di così tante possibilità il film non fa ridere per niente?
LEGGI LA RECENSIONE9. Lou
È un vero peccato che Lou giri così maledettamente male a livello di trama, di struttura e di costruzione della tensione, perché il personaggio di Lou grazie alla fisicità un po’ acciaccata ma spacca-mascelle di Allison Janney era una proposta valida e interessante. Lou però va a schiantarsi contro un muro di prevedibilità, dove i tempi narrativi e le scoperte sono male calibrati, arrivano tutto d’un colpo e senza alcuna preparazione, lasciando in bocca un sapore amaro di scrittura poco curata, sicura di potersi riparare dietro l’ambientazione e la sua protagonista. Cosa in cui, decisamente, non riesce.
8. Marcel!
Peggio di un film non riuscito c’è un brutto film. E peggio di un brutto film c’è un brutto film pieno di aspirazioni culturali, il cui obiettivo non è tanto raccontare una storia o ingaggiare un rapporto sentimentale con lo spettatore, ma presentarsi come un oggetto intellettuale. Marcel!, l’esordio alla regia di Jasmine Trinca, è tutto questo tutto insieme. Ha delle chiare aspirazioni di racconto di un rapporto madre/figlia che non vanno mai in porto, naviga così a vuoto da suonare pomposo e retorico senza che tutto questo sia messo a frutto e alla fine se qualcosa la racconta è il desiderio di essere autori di 40 o 50 anni fa.
7. Forever Young
Valeria Bruni Tedeschi dirige un film sulla sua vita e la sua formazione, come moltissimi registi contemporanei hanno fatto e stanno facendo. In particolare si concentra sugli anni nella scuola di recitazione e per farlo adotta il genere del cinema dei grandi domani, quello di Saranno famosi. Il fatto che sia tutto ambientato negli anni ‘80 poi aiuta. Ma se ha un’insidia questo genere è il fatto che chi racconta ritrae se stesso attraverso un simulacro. Mettersi in luce, farsi bello, ammirarsi e compiacersi di sé è molto facile. Forever Young non fa solo questo, non solo si compiace in maniera impensabile della sua protagonista/autrice, ma è totalmente in adorazione della categoria umana che racconta (attori tormentati da passioni e problemi). Mentre noi facciamo fatica a decidere quale personaggio sia più odioso e più fastidioso, il film li guarda e li ammira, con un’indulgenza per alcuni dei difetti più insopportabili che esistano attraverso la quale li spaccia per tratti di personalità artistiche. Le persone peggiori possibili raccontate come le più interessanti e attraenti. Uno dei film più irritanti del decennio.
6. Dead For a Dollar
Non c’è niente che può impedire ad un sano cinefilo di volere bene a Walter Hill. Nemmeno questo film. Ciò non significa però che di colpo si sia diventati ciechi e sordi.
5. C’era una volta il crimine
Quinta posizione è pure poco per un film che contiene quella che era già all’uscita, e ora lo possiamo confermare definitivamente, la peggior sequenza di tutto il 2022 (il grande finale sulla spiaggia). C’era una volta il crimine era concepito bene, all’origine, nella pratica però è diventato uno spettacolo disastroso. Come guardare il lento accartocciarsi su se stesso di un palazzo. Tutto si sfalda a mano a mano che il film avanza, tutto perde di senso e lentamente le cattive idee diventano follia pura, l’umorismo che partiva scialbo e banale diventa umiliante. Non è fuori dal mondo chiedersi alla fine effettivamente cosa si sia guardato.
4. …altrimenti ci arrabbiamo!
Non è ben chiaro, e forse sarà materia per studiosi e accademici di filologia del cinema italiano, come sia stato immaginato questo film. Era già avvenuto qualcosa di simile con Aspirante vedovo, il film in cui Luciana Littizzetto e Fabio De Luigi rifacevano Il vedovo di Dino Risi, qui però la questione è ancora più cocente. Come è stato possibile immaginare di rifare un film che in sé non è granchè e la sua importanza e il suo successo lo deve unicamente ai propri interpreti, che poi sono l’unica cosa che non si può replicare? Come è possibile immaginare un remake di …altrimenti ci arrabbiamo! sbagliando le botte? Ma anche ammettendo tutto questo: come si può immaginare di sostituire Bud Spencer e Terence Hill nell’immaginario collettivo in due dei loro ruoli più famosi?
3. Morbius
Era parecchio che non vedevamo un cinecomic così fortemente sbagliato, in cui a tutti i livelli la cialtroneria prende il comando. Nonostante il mondo di Spider-man a metà tra Marvel e Sony ci avesse già regalato Venom (che almeno è stato un successo), Morbius va molto più a fondo nel baratro di quello che si può sbagliare. Con al centro di tutto un attore, Jared Leto, sempre desideroso di prestazioni eclatanti al punto che se non ben diretto come niente può andare in overacting e contribuire alla distruzione e con una sceneggiatura che da sola è piena di problemi, poteva andare a finire solo così.
2. Hatching
Il cringe fatto ad horror: una bambina finlandese che cova un uccello mostruoso sotto il letto come simbolo di un desiderio represso. Un po' body horror, un po' cinema fantascientifico, Hatching di Hanna Bergholm è un susseguirsi di momenti imbarazzanti, situazioni senza senso e di brutture dal comico involontario.
1. The Land Of Dreams
Ci sono progetti ambiziosi e progetti folli. E tra i progetti folli ci sono progetti folli sostenuti dalla capacità di trasformare follia in cinema e progetti folli e basta. E pure tra i progetti folli e basta ci sono quelli che sono semplicemente irrealizzabili e quelli che invece, nonostante la follia, nonostante non ci siano i requisiti per fare qualcosa di decente e nonostante l’assurdità lo stesso vengono fatti. Sono i Cats di questo mondo. The Land Of Dreams è un musical italiano in stile Broadway, tutto recitato e cantato in inglese con una gran parte degli attori italiani (Stefano Fresi, Paolo Calabrese, Edoardo Pesce…), ambientato a New York nella prima parte del ‘900. Ha una storia che parla di America e mito americano, una che a noi non dice niente, ha numeri musicali con attori che non sono in grado, canzoni con attori non tutti in grado e dialoghi in inglese con attori che non sono in grado. Si passa tutto il tempo a chiedersi come sia stato possibile che un progetto simile abbia superato i molti passaggi che sono richiesti per diventare realtà.