Adam Wild 1

Adam Wild 1

È stato un susseguirsi di news e indiscrezioni che si sono avvicendate in questi giorni alla Sergio Bonelli Editore. Il rilancio di Dylan Dog e la seconda stagione di Orfani hanno catturato l’attenzione e la curiosità generale di addetti ai lavori e lettori. È più che plausibile, ma questo è  andato a scapito di un altro grande evento per la casa editrice milanese, una serie firmata niente meno che da Gianfranco Manfredi (Gordon Link, Magico Vento, Volto Nascosto, Shanghai Devil): Adam Wild.

Da un’intervista all’autore apparsa l’altro ieri sul sito Bonelli, il nuovo progetto che porta il nome del suo protagonista, riguarderà “l’avventura con la A maiuscola” e prenderà forma nel cuore dell’Africa Nera, principalmente in Tanzania, interessando l’area equatoriale e subequatoriale, dal Kenya fino al Sud Africa, includendo anche Congo e Nigeria. Il personaggio di Manfredi è un altro eroe appartenente al canone classico bonelliano:

La serie ha anche molte derive horror e fantastiche. Del resto, credo che i lettori che hanno seguito Magico Vento conoscano già bene i miei sconfinamenti.

Il protagonista

Il protagonista

La vicenda è ambientata nella conclusiva seconda metà del XIX secolo; le esplorazioni geografiche dell’Africa alla ricerca delle sorgenti del Nilo, hanno lasciato il posto a quelle antropologiche, allo studio delle popolazioni. Il mercato basato sullo schiavismo è ancora molto fiorente, nonostante questa vergogna indelebile per l’umanità fosse già stata cancellata in diversi stati. Gli arabi controllano la fiorente attività nella zona geografica dove si svolgono le gesta di Adam Wild, che avranno come sottofondo anche eventi storici come la guerra Zulu e quella anglo-boera. Anch’egli è un esploratore, come il connazionale scozzese David Livingstone, di cui ha raccolto l’ideale testimone della lotta alla schiavitù. Wild come dice il suo cognome è un uomo libero e un combattente instancabile quando si tratta di difendere i principi in cui crede. È un eroe classico anche nell’aspetto, ha rimarcato il suo creatore:

La prima cosa che si nota è che Adam Wild ha i baffi. Rievoca un tempo in cui gli eroi d’avventura cinematografici (Douglas Fairbanks, Errol Flynn, Clark Gable) portavano i baffi. È a questo modello di eroi che ci siamo ispirati, non al classico esploratore in sahariana e casco coloniale. Sono eroi d’avventura perché sono degli avventurieri. Uomini liberi che non stanno al servizio di nessuno.

Al look di Adam Wild e agli altri personaggi ha contribuito notevolmente Alessandro Nespolino, ha spiegato Manfredi, rilasciando alcuni preziosi dettagli al riguardo:

La principessa Amina

La principessa Amina

Adam ha una donna fissa – la principessa guerriera bantu Amina – e ha un amico-finanziatore, un nobile italiano cresciuto in Vaticano, il conte Narciso Molfetta, che non è affatto un simpaticone… anzi, è un aristocratico con la puzza sotto il naso, che spesso si rende ridicolo involontariamente… I cattivi nella serie costituiscono una galleria di personaggi forti, estremi e assai poco tradizionali. Compaiono da soli, in coppia, in gruppo, persino in un nucleo familiare di squilibrati assoluti!

Lo staff di artisti coinvolti comprenderà 14 disegnatori, tra cui lo stesso Nespolino, Darko Perovic, Paolo Raffaelli:

Sia i maestri riconosciuti come Laci (Vladimir Kristic) e come Pedro Mauro, sia dei giovani quasi al debutto – ma già con armi affilate – come Antonio Lucchi e Stevan Subic, per citarne due.

Adam Wild n.1, Gli schiavi di Zanzibar, esordirà il 4 ottobre. La testata sarà soggetta a una leggera continuity, ma avrà quasi tutte storie autoconclusive, poche suddivise in due mensili consecutivi. L’obbiettivo? Manfredi ha auspicato per il successo del neonato in casa Bonelli, di poter contare sui suoi fan come quelli di Zagor, a cui per certi versi Wild potrebbe assomigliare e su coloro che vogliono riempire il vuoto lasciato da Mister No:

Fortunatamente, ci sono lettori che mi seguono dai tempi di Magico Vento e dunque non mi sono preoccupato di andare a cercare dei target particolari… C’è una certa attesa tra i lettori rimasti orfani di Mister No e anche tra molti aficionados di Zagor… Foreste, popoli sconosciuti, natura e situazioni di pericolo che non escludono affatto un pizzico di ironia e di leggerezza. Insomma, se ho un lettore di riferimento, questo è il lettore bonelliano DOC!

 

Fonte: Sergio Bonelli Editore