Charlie Hebdo CorriereÈ uscito oggi un volume in allegato col Corriere della Sera dedicato alla strage di Charlie Hebdo, il cui ricavato sarà destinato alla redazione del settimanale francese.
Al suo interno sono state raccolte vignette pubblicate sul web, realizzate da autori professionisti e amatoriali che hanno voluto rappresentare su carta la loro opinione in merito, sostenendo la libertà di parola ed esprimendo il loro cordoglio per le vittime.

In realtà il volume ci aveva già fatto sorgere qualche dubbio quando la redazione ha dichiarato:

Abbiamo discusso a lungo se pubblicare o meno alcune delle vignette che avevano destato la collera degli integralisti. Abbiamo deciso per il no perché, pur essendo convinti che tra le libertà fondamentali ci sia quello di esprimere liberamente qualunque pensiero, anche quelli blasfemi, siamo altrettanto convinti che ci siano sensibilità che vanno rispettate.
Non pubblichiamo vignette che siano blasfeme per i musulmani come non ne pubblichiamo che siano blasfeme per i cristiani e per il mondo ebraico. Quindi il libro contiene alcune vignette di Charlie Hebdo, ma non quelle considerate più offensive. Le altre, pubblicate su oltre 300 pagine, sono quasi tutte quelle circolate in Rete nelle ore immediatamente successive alla strage. Un modo per non dimenticare e per riaffermare la libertà di espressione, nel rispetto di tutti.

La satira è per definizione graffiante, e decidere che solo una parte di satira è opportuna e meritevole di essere pubblicata è una scelta che contraddice la stessa libertà di parola che si sta affermando in questi giorni.

Ma il volume appare discutibile anche per un altro motivo.

Le vignette pubblicate sono state prese da Internet, pescando tra i numerosi omaggi che vi avevamo presentato anche noi. È evidente che non sia stato fatto un lavoro di editing o un passaggio di consegne degli originali, visto che ad esempio nel caso dell’omaggio di Leo Ortolani, è stata riportata la tavola fotografata dal cellulare che lo stesso autore ha pubblicato sul suo profilo Facebook. Ma in generale la qualità delle illustrazioni stampate è davvero molto bassa.

Col passare delle ore, diversi autori sono venuti a conoscenza della cosa, scoprendo che i loro lavori sono stati pubblicati senza che venissero contattati o informati. In un solo volume, Corriere della Sera sembra aver remato contro il diritto di satira e il diritto d’autore, indispettendo numerosi artisti.

L’unica cautela presa è un disclaimer a inizio volume che recita:

L’editore dichiara la propria disponibilità verso gli aventi diritto che non fosse riuscito a reperire.

La situazione è in continua evoluzione: vi riporteremo nuovi aggiornamenti quanto prima.