Durante il Napoli Comicon da poco conclusosi, abbiamo potuto prepararvi una sorpresa da non perdere. Abbiamo avuto la possibilità di avvicinare Ryuhei Tamura, che tutti conoscono per il travolgente manga di successo Beelzebub. Star Comics, che ringraziamo calorosamente per l’occasione offertaci, ha appena rilasciato il 26° tankobon dei complessivi 28 della serie, una variant edition molto speciale del primo volume e un one-shot contenente diverse chicche, tra cui l’episodio pilota dell fortunato shonen. L’anime da questo tratto inoltre, è attualmente proposto in prima TV, sottotitolato, sul canale 149 di Sky, MAN-GA. Il giovane Oga con il suo strampalato liceo frequentato dai teppisti più singolari, che si ritrova suo malgrado a fare da padre adottivo niente meno che al Principe dei Demoni, ha conquistato il pubblico italiano. Ma lasciamoci raccontare Beelzebub dal giovane, geniale, talento giapponese. Buona lettura.

 

Beelzebub 1 - Variant Edition

Beelzebub 1 – Variant Edition

Diamo un caloroso benvenuto a Ryuhei Tamura su BadComics.it. Grazie per essere qui con noi e per averci concesso l’intervista. Il tuo successo internazionale, Beelzebub, è nato come un one-shot nel 2008 è ha vinto la quarta edizione della Gold Future Cup. L’avevi pensato da subito come una possibile serie o sei stato incoraggiato dal riconoscimento ricevuto?

Salve, grazie di avermi invitato. Prima di scrivere il one shot di Beelzebub, avevo mostrato il name [bozza] al mio redattore e ho parlato della mia idea al maestro Iwashiro [Psyren] per il quale lavoravo come assistente e ho ottenuto un buon riscontro da loro. Quindi francamente avevo la sensazione che quest’opera avesse delle buone possibilità di successo.

Come ha preso forma il curioso soggetto del tuo shonen, cosa ti ha ispirato?

Volevo creare un protagonista teppista, quindi ho pensato di creare una storia divertente e fresca. Mi è venuto in mente di accostare al teppista una figura completamente opposta, un bambino, che gli stesse appiccicato addosso… E così è nato Beelzebub.

Nella tua opera sembra esserci spazio per una bonaria presa in giro di titoli famosi del fumetto giapponese, da quelli sportivi a quelli d’azione e ai super-robot. Sei d’accordo con questa analisi e, se si, ne hai preso di mira qualcuno in particolare?

Sì sono d’accordo [ride]. Non avevo intenzione di lasciarmi ispirare da qualche opera in particolare, ma Beelzebub è un miscela dei generi che adoro da quando ero bambino.

Ryuhei Tamura - Short Stories-

Ryuhei Tamura – Short Stories-

La caratterizzazione dei tuoi personaggi è straordinaria: Tohoshinki, Hilda e la doppia identità di Aoi. Ci puoi raccontare come hanno avuto origine questi character?

Per quanto riguarda i Tohoshinki, dato che si tratta di teppisti di scuole superiori, il mio redattore voleva inserire dei tratti tipici di questi personaggi, facendoli diventare “i 4 re celesti (i 4 più forti)”. All’inizio non mi piaceva l’idea di inserire “i 4 più forti” perché sembrava troppo banale, ma dopo mi sono piaciuti molto e mi sono sembrati dei personaggi molto utili per sviluppare una storia. Il nome Tohoshinki è la parodia di un gruppo di idol coreano (TVCQ-in Giappone è conosciuto come “TOHOSHINKI” scritto con kanji diversi da quelli di BEELZEBUB). Il primo kanji dei cognomi dei quattro personaggi va a formare la parola TOHOSHINKI: TO-Tojo, HO-Kunieda, SHIN –Kanzaki e KI-Himekawa. Il nome di Kanzaki, con il kanji “Dio” usato per “Shin” l’avevo già in mente sin dall’inizio.

Per quanto riguarda Kunieda, il personaggio è nato per far parte sin da subito dei Tohoshinki. Prima pensavo di impostare la storia in una scuola maschile, ma invece ho cambiato idea dato che a mio avviso ci voleva una eroina femminile. Così Kunieda è diventata una ragazza.
Per quanto riguarda Hilda, ci voleva qualcuno che esaltasse l’esistenza stessa di Beel e la relazione tra lui e Oga. L’equilibrio dei rapporti nel triangolo Oga-Beel-Hilda sta alla base di Beelzebub. Quindi quando è nato il piccolo Beel, allo stesso tempo è nata anche Hilda.

Le tate demoniache che appaiono lungo la vicenda sono come Hilda molto sexy. Nel tuo manga ci sono scene allusive ma non ti spingi mai oltre, non ci sono per esempio scene di nudo. È una tua scelta precisa?

Per me Hilda è già troppo sexy [ride]. Volevo vestirla da Gothic Lolita, stile che andava di moda quando ho cominciato la serializzazione. Quindi non è che avevo in mente di disegnare le ragazze in modo molto sexy.

Lo stand Star Comics al Napoli Comicon

I protagonisti di Beelzebub allo stand Star Comics

Esistono davvero delle scuole così frequentate da giovani teppisti come il protagonista Oga e i suoi amici in Giappone? Hai raccontato con grande ironia e umorismo il tema, ma anche nel tuo paese il bullismo è un problema?

Il liceo Ishiyama esiste davvero ed è la scuola che ho frequentato da giovane. Nella versione manga i kanji di Ishiyama sono diversi da quelli della scuola reale, che tra l’altro è una scuola normale, non frequentata dai teppisti [ride]. Ho usato questo nome per dipingere una scuola con una cattiva reputazione e da un certo punto di vista mi sentivo un po’ in colpa per averlo usato, ma dopo la conclusione della serie, il vice preside del vero liceo Ishiyama mi ha contattato per chiedermi di tenere un discorso davanti a tutti gli studenti, quindi probabilmente mi hanno perdonato [ride].

Sinceramente non ho mai sentito parlare di una scuola frequentata solo da ragazzi teppisti come accade in Beelzebub…ma può darsi che esista davvero. Il bullismo è un problema serio anche in Giappone, ma il bullismo e il teppismo in Giappone sono due cose molto diverse. In Beelzebub ho voluto disegnare i teppisti in modo molto comico. Nella realtà i teppisti non attaccano i più deboli e non si comportano in modo viscido, sono ragazzi che non studiano, che fumano, e magari tengono comportamenti sopra le righe. Quindi il bullismo non è legato strettamente con il teppismo e vanno considerati come due atteggiamenti molto diversi.

La figura più strana e surreale è senza dubbio Alain Delon, il demone teleporta che assomiglia a Freddie Mercury che con le sue entrate improvvise rende ogni situazione irresistibilmente comica. Ti sei ispirato davvero al cantante dei Queen? E perché il nome dell’attore francese?

Non avevo intenzione di farlo somigliare a Freddie Mercury, ma dopo averlo disegnato è venuto fuori che il suo aspetto fosse decisamente simile pur senza volerlo [ride].

Anche per la seconda domanda, me lo chiedono sempre e mi dispiace doverlo ammettere ma [ride] non avevo intenzione di usare il nome dell’attore francese….l’ho chiamato così perché in giapponese “Alain Delon” suona comico, quindi si tratta di una vera casualità. Tra l’altro non sono fan ne di Freddie Mercury ne di Alain Delon e non era mia intenzione rendergli omaggio con Beelzebub, è stato solo un caso. Mi spiace!

Ryuhei Tamura al Napoli Comicon

Ryuhei Tamura al Napoli Comicon

Il futuro: sei già al lavoro su un nuovo progetto, ma per Beelzebub e i suoi protagonisti ci sono sequel in preparazione?

Attualmente sto pianificando la mia prossima opera. Per Beelzebub mi piacerebbe creare un sequel un giorno, ma non so se sarà possibile né tanto meno quando potrò farlo.

Chiudiamo con una nostra consuetudine. Ti va di salutare i lettori di BadComics.it, consigliando un manga o un fumetto estero che ti ha colpito o hai letto recentemente?

Salve lettori italiani di BadComics! Vi ringrazio di seguire la mia opera Beelzebub. Non conoscevo molti autori stranieri prima di venire qui, ma a Napoli Comicon ho incontrato altri artisti italiani e mi sono reso conto che il mondo è grande e ci sono tantissimi artisti che si impegnano e che mi piacerebbe scoprire. Ho avuto il piacere di conoscere il maestro Milo Manara che mi ha regalato il libro “Caravaggio” e non vedo l’ora di leggerlo per bene.
Tra i nuovi manga vi consiglio di tenere l’occhio “KAGAMIGAMI” del maestro Iwashiro, e BLACK CLOVER di Yuki Tabata, mio ex-collega quando lavoravo dal maestro Iwashiro.
Grazie e a presto!