Red Wolf #01, copertina di Jeffrey VereggeSe pensate ai nativi americani e alla Marvel, probabilmente i primi eroi che vi vengono in mente sono Thunderbird e Warpath, i mutanti della famiglia Proudstar che hanno militato negli X-Men e in X-Foce. In realtà, ad aprire la strada fu Red Wolf, pellerossa cui gli spiriti tribali garantirono forza, velocità e abilità sensoriali sovrumane.

William Talltrees, questo il nome secolare del personaggio originale, non è mai realmente sparito dalle scene, ma la Casa delle Idee, dopo le sue apparizioni a fianco di vari supergruppi e la miniserie di nove numeri in solitario degli anni Settanta, non ha mai dedicato a Red Wolf una testata. Fino ad oggi: è stato infatti annunciato che il ranger superumano del sud-est degli Stati Uniti avrà una serie tutta per sé in occasione del rilancio All-New, All-Different Marvel.

Ad occuparsi delle sue avventure saranno lo scrittore Nathan Edmondson, il cartoonist Dalibor Talajic e il copertinista Jeffrey Veregge che ha profonde radici etniche da nativo americano e che pare davvero entusiasta del progetto.

 

Non c’è un personaggio come Red Wolf, là fuori, ora come ora. E date le mie origini, son molto felice di vedere che la Marvel scommette su di lui, lo mette a fianco di Capitan America, gli assegna lo spazio che merita nel suo universo narrativo. Il bello è che la diversità che la casa editrice sta mettendo in campo è tale da non porre l’accento sull’aspetto razziale, ma sul fatto di essere degli eroi.

Attenzione: il Red Wolf che debutterà in autunno negli Stati Uniti è un personaggio del tutto nuovo, con nuovissime origini e poteri differenti dai suoi predecessori. Giungerà da un universo narrativo alternativo rispetto a quello di Terra-616, come risultante degli sconvolgimenti di Secret Wars e, pertanto, non sarà connesso a nessuna tribù effettivamente esistita. Ha spiegato Edmondson:

Non c’è alcun intento storiografico in questa serie. Red Wolf viene da un’altra dimensione. Resta comunque importante, per noi, avere un approccio quanto più sincero e autentico nei confronti della sua caratterizzazione culturale. Jeffrey è preziosissimo in questo, contribuendo non solo come consulente, ma come costante input creativo.

Se devo definirvi il personaggio in breve, direi che è pieno di risorse. Immaginatevi un Jason Bourne del West, in grado di trovare in ogni situazione il modo di portare a termine una missione, a prescindere da quali siano i mezzi a sua disposizione.

 

 

Fonte: Mashable