In un’intervista col sito d’informazione fumettistica Comic Book Resources, il fumettista Craig Thompson (Blankets, Habibi) ha raccontato il lavoro e le tematiche che stanno dietro al suo volume più recente, Space Dumplins, in uscita il prossimo 8 ottobre in Italia per Rizzoli Lizard.

 

Space Dumplins racconta di una crisi energetica, un tema che possiamo riconoscere anche nel nostro mondo. Ma come ti è venuta l’idea di utilizzare le feci delle balene spaziali come principale fonte di carburante?

La cacca delle balene spaziali sembrava una perfetta incarnazione del “carburante sporco” e la connessione tra l’utilizzo dell’energia e il suo spreco. Il fatto che gli escrementi vengano da balene spaziali è un collegamento alle analisi del mercato delle balene di Herman Melville. Ma soprattutto, i bambini di tutte le età adorano l’umorismo escatologico.

Space Dumplins, anteprima 3Anche se Violet ha un buon rapporto con entrambi i genitori, è chiaramente una bambina legata soprattutto al suo papà. Puoi darci un’idea del loro legame?

Il volume comincia con il padre di Violet che le dà di nascosto lezioni di guida della navicella spaziale, qualcosa che sua madre non approverebbe mai. Sua mamma vuole trasmetterle il messaggio che c’è un’intera galassia di possibilità oltre i confini del parcheggio per camper in cui vivono, in una povera baraccopoli sulla cintura di asteroidi. Entrambi i genitori hanno una forte etica basata sul duro lavoro, anche se con differenti approcci: lavoro fisico contro lavoro creativo.

La madre di Violet si chiama Cerulean, una sfumatura di blu, e suo padre si chiama Garnett, una sfumatura di rosso. Rappresentano politicamente gli “stati blu” e gli “stati rossi” in cui sono divisi a metà gli Stati Uniti, e Violet è una perfetta via di mezzo tra le loro energie. Il suo legame col padre è così stretto, che per lei è di vitale importanza partire in missione per ritrovarlo quando scompare nello spazio.

Quando suo padre scompare, Violet è accompagnata nella sua missione di salvataggio da Elliott e Zacchaeus. Zaccheus è un agitatore di masse con una profonda fiducia in se stesso, mentre Elliot è un pollo appassionato di libri che ha visioni profetiche. Cosa unisce questi tre personaggi?

Zacchaeus e Elliot rappresentano le dinamiche della classe sociale dei genitori di Violet, che potrebbe essere il motivo per cui lei si unisce a loro. Zaccheus, impulsivo e aggressivo, è un orfano che vive in una discarica interstellare. Elliott, sensitivo ed esoterico, è un ragazzino cresciuto su una stazione spaziale di lusso. Ciò che li unisce è il fatto di essere ragazzini soli… e anche disadattati; Violet è l’unica abbastanza ottimista e socievole (per non definirla eroica) da far collaborare queste personalità così diverse.

Anche se Space Dumplins non smette mai di essere una divertente avventura, la famiglia di Violet si trova in una radicata realtà socio-economica. Nel corso della storia ci sono casi evidenti di ricchezza contro povertà, che si manifesta in modi differenti: il contrasto tra la baraccopoli e lo stile di vita sulla stazione spaziale, le scuole eleganti e le scuole in rovina. Cercavi di inserire un sottotesto nella storia o volevi semplicemente creare un’ambientazione credibile per le avventure di Violet e i suoi amici?

La tematica della divisione tra classi sociali è l’elemento più personale della storia, per me. Sono cresciuto nella classe operaia, facendo la fila per il cibo distribuito dal governo, non mi sono laureato né conosco persone che lo abbiano fatto… In qualche modo, durante la mia carriera creativa, sono riuscito a ignorare questi limiti e ora vivo una vita privilegiata, mangiando buon cibo assieme ad amici accademici. Ma trovo frustrante questa visione sociale nel nostro Paese e in tutto il mondo. Sono sicuro che ci saranno altri miei volumi futuri incentrati su questo problema, che Space Dumplins ha toccato soltanto in superficie – e in modo stranamente buffo.

Space Dumplins, anteprima 2C’è un’interessante dinamica tra i genitori di Violet: sua madre, una designer, prova a trovare uno stile di vita più definito per la sua famiglia, ma suo padre è un operaio e non crede nei posti scintillanti. Violet spesso è considerata un’emarginata per il suo background. É questo il motivo per cui lei preferisce lo stile di vita più “fisico” del padre?

Violet è attratta dalla tecnologia e dalle sofisticate stazioni spaziali come tutti quanti, ma è abituata a vivere all’aria aperta, e questo nel suo caso significa lo spazio aperto. Non si riposa mai, vuole esplorare la galassia e non capisce come qualcuno possa voler stare alla larga da tutte le opportunità di vivere esperienze avventurose. Sono i bambini della stazione spaziale, con le loro uniformi di marca, che rifiutano Violet. Ma invece di abbattersi o deprimersi, lei si unisce ad altri reietti dando vita a una personale famiglia adottiva.

Il tuo primo fumetto era un volume per tutte le età, ma le tue due opere più recenti sono decisamente più mature. Cosa ti ha portato nuovamente a un target più vasto? 

Il mio primo fumetto, Addio, Chunky Rice, non era pensato per tutte le età, ma è stato scritto da un ragazzo di 21 anni. Mentre realizzavo quel volume e Blankets, la mia vita consisteva nel realizzare illustrazioni su riviste per ragazzi come Nickelodeon e National Geographic Kids. Quando mi è stato pagato un anticipo per Habibi, non ho più dovuto fare illustrazioni per pagarmi le bollette, ma mi mancava il mio lato creativo che realizzava immagini cartoonesche completamente a colori. Space Dumplins mi ha permesso di tornare su quel vagone, e rivolgermi al me stesso di 10 anni che per la prima volta si innamorò dei fumetti. Quei giovani lettori sono il futuro del medium!

Space Dumplins è un’opera molto differente da Addio, Chunky Rice, è meno malinconico e più fantascientifico/avventuroso. Com’è nato il progetto?

Space Dumplins è ispirato a tutte le cose che amavo quando avevo 10 anni: Star Wars, I Goonies, Dr. Seuss, Ghostbusters, Calvin & Hobbes, i cartoni del sabato mattina. Perciò l’aspetto è quello di un volume molto accessibile, una commedia avventurosa e fantascientifica, ma è solo la superficie. Il suo nucleo parla di crisi ambientale, divisione tra classi, il tentativo di forgiare una famiglia globale.

Space Dumplins, anteprima 1Prima di far partire Violet per la sua avventura, utilizzi un sacco di pagine per definire le dinamiche dell’universo narrativo e la sua situazione familiare. Come confronti il lavoro fatto per Space Dumplins con quello per Blankets e Habibi?

Ognuno dei miei volumi mi consuma e mi dedico ad esso con tutto il mio impegno, perciò Space Dumplins per me è sullo stesso piano creativo di Blankets o Habibi. Dopo Habibi speravo di prendermi una pausa dagli intricati dettagli arabeggianti, ma Space Dumplins si è rivelato altrettanto dettagliato, solo che i particolari riguardano meccanismi di astronavi e mondi alieni, esattamente il tipo di dettagli in cui adoravo perdermi da bambino.

A cosa stai lavorando ora? E il tuo prossimo volume quanto sarà epicamente lungo?

Il mio prossimo progetto è una collaborazione col 73enne fumettista francese Edmonde Baudoin e il suo titolo di lavorazione è Drawing Brothers. È una via di mezzo tra Blankets e Carnet di Viaggio, un progetto più improvvisato che mi consente di perdermi tra le linee di inchiostro e disegnare un ritratto di vita reale, invece che trasportare mondi fantastici nel mio studio. Sarà di circa 300 pagine, ma fortunatamente Edmond ne sta disegnando metà!

 

 

Fonte: Comic Book Resources