Nell’ultima giornata di Lucca Comics 2015 si è tenuta la conferenza Panini/Disney, nella quale è stato presentato l’esordio di Sio, raccontando com’è iniziata la collaborazione e come sono state realizzate le storie disegnate da Corrado Mastantuono, Silvia Ziche e Stefano Intini.
Da qualche anno Tito Faraci si sta occupando di cercare nuovi sceneggiatori ed è lui il principale responsabile di questo esordio.

Tito Faraci: Vorrei cominciare ringraziando Valentina De Poli per la valorizzazione degli autori, di chi siamo, grazie all’inserimento dei nostri nomi e per il riconoscimento del nostro lavoro.
Io quando ho cominciato, diversi anni fa, ero stato molto colpito dall’accoglienza che grandi autori come Giorgio Cavazzano e Alfredo Castelli mi hanno riservato nel mondo del fumetto, perciò ho cercato di fare lo stesso con Sio.
Mio figlio Giovanni è un suo grande fan, sia lui che Silvia Ziche mi hanno convinto a leggere i suoi lavori. Poi in una sua intervista ho scoperto che si dichiarava un grande appassionato di fumetti Disney, citando anche Ridi Topolino, una testata curata da me con molti elementi in comune con Scottecs Megazine. In effetti ho ritrovato molti elementi in comune con un un nuovo tipo di umorismo disneyano, perciò gli ho chiesto se volesse scrivere su Topolino.

Sio: Io sono cresciuto leggendo Topolino, sono sempre stato abbonato, l’unico anno in cui non sono stato abbonato è perché ero in coma. No, non è vero.
In particolare apprezzavo Ridi Topolino, per via di un tipo di umorismo con elementi di non-sense e demenzialità che non trovava spazio nelle storie del Topo. Quindi alla domanda di Tito ho risposto subito di sì

Faraci: Sio sceneggia con lo storyboard, una tradizione disneyana portata avanti ancora oggi da molti sceneggiatori come Rodolfo Cimino e Casty.

Silvia Ziche: I disegni di Sio sono semplici ma molto espressivi, quindi per me non è stato facile riportare quell’effetto sulle tavole coi personaggi disneyani. Mi ha divertito molto però, ci ho trovato degli elementi di Tex Avery e dei Monty Phyton. Dare il benvenuto a Sio sulle pagine di Topolino significa allargare le possibilità di ciò che si può trovare sul settimanale.

Sio: Di solito le mie gag si basano su quello che i personaggi dicono, ma Tito mi ha suggerito di fare una storia con situazioni più fisiche, anche se non sapevo che l’avrebbe disegnata Corrado.

Mastantuono: Io ho un odio viscerale per le sceneggiature disegnate, perché le ho sempre trovate troppo condizionanti per me, preferisco quelle scritte perché sono più evocative. Questa era molto divertente disegnata da Sio, ma faticavo a vederla interpretata dai personaggi Disney, la vedevo un’operazione quasi vincolante.
Ho disegnato espressioni di Topolino che non avevo mai fatto prima, per cercare di avvicinarmi allo stile grafico di Sio, ma ritengo che il suo minimalismo sia molto più efficace.

Faraci: Dopo aver fatto una storia con le gag verbali e una con le gag fisiche, gli ho chiesto una storia di ampio respiro, per dimostrare di essere un autore disneyano. E così Sio ha scritto il soggetto di Zio Paperone e la monetona nella terra dei Talpuri, che Stefano Intini sta ancora disegnando.

Sio: Alle superiori mi autoproducevo un mensile in cui scrivevo storie di 20 pagine, ma erano terribili. Da allora ho realizzato strisce perché mi rendevo conto che mi riuscivano meglio, ma Tito mi ha forzato a realizzare una storia più lunga.

De Poli: Quando hai visto i tuoi fumetti interpretati da loro cos’hai pensato?

Sio: Ho provato una sensazione nuova. Quando ho visto le prime tavole della storia di Silvia mi sono detto “Ecco cosa provano le persone quando sanno disegnare”. Non erano solo le storie che mi immaginavo nella testa, ma era arricchita dall’interpretazione di mostri sacri, mi hanno dato un moltiplicatore di felicità per un miliardo che non so bene come voglio finire la frase ma avete capito.

Sio DisneyFaraci: Vi racconto una cosa che vi farà morire dal ridere. Per la storia con Battista mi sono arrivate delle tavole in cui Zio Paperone parla con un cane. Mi sono detto che era molto divertente, ma non capivo perché Paperone parlasse con un cane, tra l’altro molto rispettoso nei suoi confronti.
Poi lui mi ha spiegato “Sai, non so disegnare Battista perciò ho disegnato un cane.”

Intini: Infatti nella prima tavola della mia storia c’era un cane che guidava un automobile, quindi mi sono detta “Ma sai cosa? Io lo lascio.”

Faraci: Esatto, quando Sio non sa disegnare una cosa, lui disegna un cane. Solo che non mi aveva avvisato, come facevo a immaginare?

L’incontro si è concluso con qualche domanda dal pubblico.

Come ti inventi i nomi dei personaggi?

È molto semplice, ne scrivo un sacco e ne scarto il 90%.

Ci sono queste 4 storie… e poi?

Faraci: Al Romics ci siamo messi in uno stanzino e ci siamo detto “Parliamone. Non è che fai la guest star, fai l’autore. Ora realizzi una storia al mese.” Quindi troverete molte altre storie di Sio, anche con un approfondimento psicologico e del romanticismo, si è detto entusiasta di potersi mettere alla prova con qualcosa di simile.

Quanto tempo hai impiegato per scrivere una storia Disney, rispetto alle tue?

Sio: In realtà ci metto meno a scrivere quelle per Topolino perché mi vengono più naturali. Sono caduto in un pentolone di Topolini da piccolo e da allora ho una forza incredibile.

Qual è il tuo personaggio Disney preferito?

Sio: Pippo, perché non sapremo mai quanti parenti ha.

C’è la possibilità oltre alle storie di vedere Sio al lavoro anche su qualche rubrica demenziale su Topolino, sulla falsariga di quelle che fa su Scottecs Megazine?

De Poli: Sicuramente ci potrà essere spazio, ma Topolino è un contenitore, ci sono molti elementi che devono comparire.
Forse è più facile a questo punto ragionare su un eventuale testata, come dicevamo l’altro giorno parlando di Ridi Topolino.