In occasione di Lucca Comics and Games 2015, abbiamo avuto la possibilità di chiacchierare con un’autentica leggenda del mondo dei fumetti, Mark Buckingham, artista rinomato per i suoi lavori su Fables Miracleman tra gli altri. Si ringraziano Alessio Danesi e tutto lo staff di RW-Lion per il privilegio che ci hanno concesso.

 

Fables 150Iniziamo dalla fine: negli Stati Uniti la lunga ed epica saga di Fables è giunta a conclusione. Guardando indietro a questa tua memorabile esperienza lavorativa, cosa provi? E cosa ti mancherà di più di questo fumetto?

È stato un autentico onore e piacere fare parte di questa avventura. Prima che iniziassimo Fables, cercavo da molto tempo qualcosa che riuscisse a farmi sentire così coinvolto, qualcosa per cui non potessi vivere senza disegnare. E poi è arrivato Fables, un mondo meraviglioso che mi ha consentito di giocare con tanti fantastici personaggi, animali, costumi e scenari da sogno. Ogni volta che si iniziava un nuovo arco narrativo, mi sentivo come se stessi reinventando me stesso! Ho provato tante cose nuove e diverse: è stata un’esperienza talmente ricca e gratificante che mi riesce difficile esprimere quello che provo a parole. Ovviamente, mi sono davvero innamorato di questa storia e dei suoi protagonisti: non ho mai pensato di andare via prima della conclusione, sentivo Fables come qualcosa di mio, e non avrei mai lasciato questo compito a qualcun altro. Tutto questo è indissolubilmente parte di me, e lo sarà per sempre. Mi mancheranno tantissime cose, dai personaggi alla storia. Ma ciò di cui sento particolarmente la mancanza ogni giorno sono i miei compagni di avventura, il “Team Fables”, con i quali non vi è solo un rapporto lavorativo, ma una profonda e sincera amicizia. Siamo diventati una vera e propria famiglia.

In Italia non abbiamo ancora avuto modo di leggere il capitolo finale di Fables, che comunque arriverà molto preso. Evitando spoiler, cosa puoi anticipare ai lettori a riguardo?

Oh, Dio! Vediamo, assisteremo a drammatici eventi mentre il conflitto tra Biancaneve e Rosa Rossa, che è sempre stato lì, sotto la superficie, giungerà a conclusione. Inoltre, accadranno alcune importanti vicende che avranno al centro di tutto la relazione tra la stessa Bianca e Luca: scopriremo cosa ne sarà di loro e dei loro figli. Fables #150 è un unico, gigantesco episodio, che chiuderà tutti i cerchi lasciati aperti. Vi saranno tante storie in un’unica storia, e tanti illustratori ospiti mi hanno aiutato a disegnare il tutto.

Tutti i personaggi, dunque, vedranno la conclusione della loro storia…

Sì, esattamente.

Fables copertinaMark, voglio farti una domanda scomoda: credi davvero, con tutto te stesso, che sia calato per sempre il sipario sullo straordinario mondo narrativo di Fables?

Penso che niente finisca per sempre. Prendi per esempio Sandman: Neil [Gaiman] scelse di chiudere la serie con il numero #74, ma da allora abbiamo visto ritornare quell’universo narrativo in altre pubblicazioni, che siano stati prequel o spin-off. Ci sarà sempre un’occasione per il ritorno di qualcosa di così bello e grandioso. In verità, io e Bill [Willingham] non abbiamo un piano specifico a riguardo, e lo stesso Bill ha tanti nuovi progetti, o altri da completare, sui quali si sta mettendo al lavoro. Io sto lavorando duro su Miracleman, ma penso che entrambi abbiamo un legame indissolubile con Fables. Dunque, se avremo la voglia e la possibilità di raccontare nuove storie di questi personaggi, stai pur certo che lo faremo.

Quindi, se Bill ti chiamasse domani e ti chiedesse di tornare a lavorare su Fables

Non potrei mai dire di no.

Poco fa non hai fatto mistero del tuo amore per i personaggi di Fables. Fra i tanti, ce n’è uno che è in qualche modo il tuo preferito?

Il mio personaggio preferito? Questa è una domanda davvero difficile. In realtà ne ho almeno tre…

Se ti va, allora, rivelaci questo tuo trio.

Miracleman by Gaiman e Buckingham #4, copertina di Mark BuckinghamFra i personaggi maschili, il mio preferito è senza dubbio il Principe Acchiappamosche: l’ho amato sin dalla prima volta che l’ho disegnato. Lui ha un così grande potenziale, non è solamente un tipo che va in giro mangiando mosche! Ho sempre sentito ci fosse qualcosa di davvero speciale in lui: se ci rifletti, è l’unico personaggio davvero innocente in Fables. Lui ha perso così tanto, ma non si è mai incattivito, non ha mai versato sangue altrui, non ha mai fatto del male a nessuno. Questo suo aspetto mi ha sempre attratto, provo una grandissima affinità nei suoi confronti. Sono stato malissimo quando originariamente Bill mi comunicò che era destinato a morire nell’arco narrativo La marcia dei soldatini di legno.

Fra i personaggi femminili preferisco Rosa Rossa, perché quando iniziai a disegnarla era il momento in cui iniziavo la mia relazione con colei che sarebbe poi divenuta mia moglie, e mi divertivo a infondere in questo personaggio alcune caratteristiche della donna che amo.

Il mio terzo personaggio preferito non è propriamente un personaggio: ho adorato tutti gli animali presenti in Fables, tutto ciò che aveva un aspetto naturalistico. Non avrei mai smesso di disegnare lupi, volpi, uccelli e così via. A volte mi dovevano staccare di forza dal tavolo di lavoro, tanto ero immerso nella storia.

Veniamo ora alla tua vincente collaborazione con Bill Willingham. Cosa puoi raccontarci di lui, sia come autore che come uomo?

Una delle cose che amo del lavorare con Bill è il fatto che lui è sia scrittore che artista: questa sua completezza artistica mi ha permesso sempre di sincronizzarmi al meglio con la sua visione, che poi è assolutamente simile alla mia. Nella vita reale, invece, siamo molto, molto differenti, sia per come vediamo la vita, che per le nostre idee politiche e sociali. Ma, nonostante le nostre diversità, Bill è un uomo dotato di un’indole davvero generosa, e questa è la cosa che amo di lui. Dire che è stato un piacere lavorare con lui è assolutamente riduttivo. Inoltre mi ha dato grande libertà, consentendomi di esprimermi sempre al meglio. Mi ha permesso di dare il mio apporto a livello di trama e l’ho anche aiutato a scrivere alcuni episodi. Siamo stati una vera squadra, un vero Dinamico Duo.

Miracleman by Gaiman & Buckingham #1, copertina di Mark BuckinghamPassiamo adesso al tuo ritorno su Miracleman, dopo circa un ventennio dalla tua precedente avventura su questo celebre fumetto. Come lo stai vivendo?

Sono eccitatissimo. Ho aspettato davvero tanto per poter finalmente tornare a disegnare Miracleman. Lasciare questo titolo in passato è forse stato l’episodio più frustante della mia intera carriera. Mi è mancato tantissimo lavorare con Neil [Gaiman], che è uno dei miei migliori amici, tanto da essere stato il testimone al mio matrimonio. Tengo moltissimo a lui. Una delle cose che amo di lui è che mi ha sempre saputo incoraggiare senza nemmeno rendersene conto, cosa che mi ha consentito di crescere ogni giorno di più: ha saputo tirare fuori il meglio da me. Per questi motivi, il ritorno su Miracleman è un’esperienza di importanza vitale, non posso definirla altrimenti.

A livello grafico, quanto pensi che il tuo attuale e futuro lavoro su Miracleman sarà differente rispetto a quello passato?

Sotto molti aspetti, andrò a rivisitare quanto fatto in passato sul personaggio, provando nuove tecniche di disegno e applicando uno stile più pittorico. Si tratta di un tipo di lavoro molto diverso rispetto a Fables. Porterò a questa serie una maggiore consapevolezza dei miei mezzi, un tipo di storytelling e costruzione della pagina più maturo e più moderno. Sto disegnando i personaggi di Miracleman con una maggiore confidenza rispetto al “primo round”. Ma, allo stesso tempo, non dimenticherò i miei precedenti lavori: ci sarà un’armonia di fondo che legherà il passato al presente e al futuro. Sto provando a ricordare come ero vent’anni fa, filtrando tutto grazie all’esperienza maturata in questo tempo. Sono molto speranzoso a riguardo e credo che i lettori avranno modo di apprezzare il mio lavoro.

Miracleman by Gaiman & Buckingham #1, copertina di Mark BuckinghamDunque, cosa devono aspettarsi i lettori dalle “nuove” avventure di Miracleman?

Non voglio anticipare troppe cose. Quello che posso dirti è che queste storie si concentreranno molto sul personaggio di Young Miracleman: Neil e io vogliamo esplorare nuove prospettive di questo mondo narrativo. La storia parlerà di un viaggio, di una rinascita di questo personaggio nel mondo moderno. Un mondo che non riuscirà a comprendere davvero, perché tutti i suoi ricordi risalgono agli anni ’60. Young Miracleman si troverà da solo, uno straniero in un mondo straniero. Inizialmente saranno otto uscite, almeno questo è quanto è stato già messo nero su bianco. Ma stiamo già discutendo di estendere il progetto a ben venti numeri.

Sono curiosissimo di sapere cosa pensi del fumetto supereroistico moderno. Sei un lettore di fumetti Marvel e DC Comics? Cosa ne pensi dell’attuale canone? Quali sono i tuoi personaggi preferiti di questi universi narrativi e su quali vorresti lavorare?

Sono un assiduo lettore di fumetti Marvel e DC Comics. Leggo moltissimi fumetti in generale, anche manga, dei quali mia moglie è una vera e propria divoratrice. Ho sempre amato il genere supereroistico. Sono un accanito fan di tutto ciò che Jack Kirby ha realizzato nella sua mirabolante carriera. Prediligo principalmente i personaggi Marvel, e trovo che la loro gestione editoriale sia davvero accattivante. Come personaggio preferito, anche se è una domanda difficile, ho sempre amato disegnare Spider-Man, quindi mi piacerebbe molto cimentarmi su qualche storia del personaggio. Se guardo in fondo al mio cuore, però, trovo di sicuro i Fantastici Quattro e, ovviamente, Capitan Bretagna. Sono inglese, dopotutto!