Si continua a parlare di Age of X-Man, decisamente il progetto più chiacchierato delle ultime settimane in casa Marvel. Questa volta, gli sceneggiatori Lonnie Nadler e Zac Thompson intervengono sulla serie Marvelous X-Men, che debutta negli Stati Uniti domani, mercoledì 6 febbraio, e che si concentra sui membri del gruppo mutante per antonomasia.

Come vivono gli X-Men in un mondo in cui il sogno di Charles Xavier è apparentemente divenuto realtà?

 

Marvelous X-Men #1, variant cover di In-Hyuk Lee

Nadler Marvelous X-Men è il titolo di bandiera dell’evento e guida la carica, prepara il terreno per tutte le altre miniserie coinvolte, tracciando i contorni della nostra utopia. Chi diventano gli X-Men in un mondo diventato quasi perfetto per loro? E a quali compromessi sono disposti a scendere pur di mantenerlo tale? Nel primo numero li vediamo nei panni di squadra di intervento per le emergenze e il mantenimento della pace. Con l’andare della storia, come prevedibile, questa situazione verrà turbata da uno strano movimento di massa che minaccia di sovvertire l’ordine che hanno tanto faticato a ottenere.

Thompson – I Marvelous X-Men sono il primo team di mutanti che percepisce i propri membri soprattutto come individui. In questo nuovo mondo, si incontrano in riunioni per discutere delle missioni, decidono democraticamente il modo in cui lasciarsi coinvolgere, discutono la gestione dei rischi. Volevamo assicurarci che ci fossero alcuni membri della squadra non necessariamente in accordo con i suoi interventi e le sue iniziative, liberi di starsene a casa o dissentire. Anche se rimangono un gruppo e ancora affrontano le principali minacce contro il mondo, lo fanno in modo molto diverso da come siamo abituati.

Nadler – La maggior parte dei fumetti che io e Zac abbiamo scritto avevano il vantaggio di seguire il punto di vista di un singolo personaggio. Dato che eravamo così abituati a tuffarci nella psicologia di un singolo individuo, dover includere la prospettiva di almeno otto personaggi e fare in modo che interagissero tra loro è stata una nuova sfida. Se all’inizio ci ha un po’ preoccupati, abbiamo capito che era solo questione di cambiare il nostro modo di ragionare. Meno psicologia individuale e più interconnessioni umane, comunicazione, differenze di opinioni utilizzate come strumenti per guidare lo sviluppo delle nostre storie. Ci siamo concentrati sul melodramma.

 

Con le conseguenti difficoltà di equilibrio nel trovare spazio per tutti i protagonisti, tipiche delle storie di gruppo, confessa Nadler. Spazio per tutti a prescindere dall’importanza storica dei singoli eroi: Magneto non ha un ruolo maggiore rispetto ai suoi colleghi più giovani, per esempio. Almeno nelle intenzioni degli autori.

 

Marvelous X-Men #1, variant cover di Rob Liefeld

Thompson – In questo senso, abbiamo preso ispirazione da Uncanny X-Force di Rick Remender, esempio di come scrivere molto bene una storia con tanta azione pur dando risalto alla psicologia di tanti personaggi. Era fondamentale che ognuno avesse un proprio compito e scopo, un proprio ruolo, e il modo di far emergere la propria prospettiva. All’inizio non è stato facile, perché otto personaggi non sono pochi, ma abbiamo raccolto la sfida di analizzare le storie di gruppo che più abbiamo amato e che funzionavano. Una volta capito il nostro modo per farlo, è diventato un meccanismo ben rodato.

L’autonomia di X-Man, Jean Grey, Nightcrawler, Nature Girl, Magneto, Tempesta, Nature Girl, Colosso e X-23 rispetto al gruppo è essenziale per il modo in cui funziona la società che abbiamo immaginato. L’individualità è il concetto che ha spinto il mondo intero a cambiare e a definire ogni gruppo di eroi che lo abita. La pace è raggiunta e, per la prima volta, questi mutanti rivoluzionari non devono passare le notti a temere per la loro vita o a pianificare la prossima battaglia per il futuro. Ora alcuni di loro hanno il tempo per trovare nuove passioni, altri sono più a contatto con le proprie radici internazionali, mentre Nightcrawler è diventato il mutante più famoso del mondo. Ad alcuni è andata meglio che ad altri.

Nadler – Per la prima volta non devono vedersela con nebbie terrigene, con politici bigotti, con super cattivi che cercano di conquistare il mondo. Passano le loro giornate a lottare con disastri naturali, salvare compagni mutanti da edifici in fiamme, aiutare chiunque nel mondo abbia bisogno di una mano. Fino a che un nuovo movimento ideologico inizia a formarsi nelle retrovie di questa utopia e gli X-Men si trovano ad affrontare qualcosa di sostanzialmente ignoto ora che sono diventati una forza pacifista e umanitaria.

Thompson – Si troveranno di fronte all’idea stessa di pace e alla sfida su come mantenerla. La storia è un’analisi di come diventiamo quando le battaglie che hanno caratterizzato l’interezza della nostra vita sono vinte. Gli X-Men, in questo mondo, hanno molta più cautela nel lasciarsi coinvolgere dai conflitti, hanno più remore sull’uso della violenza per risolvere i conflitti. Giocano una partita molto diversa, quindi, quando questa nuova esistenza è minacciata e il pericolo non è necessariamente violento, che cosa faranno? Come risponderanno? E tutti i membri del gruppo saranno d’accordo?

 

I due sceneggiatori si dicono grandi fan di Nate Grey, che vedono come un personaggio estremamente tragico, figlio di una realtà che non esiste più e uno dei più potenti mutanti della Terra, se non il più potente in assoluto, sottovalutato da tutti e visto come un ragazzino ostinato. Thompson ha un legame particolare con Tempesta, che ha guidato gli X-Men in alcuni dei periodi più bui e difficili per il gruppo. Colosso avrà un ruolo fondamentale nella storia, essendo probabilmente colui che ha sacrificato di più in assoluto per costruire il mondo di Age of X-Man, come evidente dal suo braccio mancante.

La coppia di sceneggiatori ha anche parlato del lavoro di Marco Failla, le cui matite impreziosiscono Marvelous X-Men, definendolo come molto orientato ai dettagli, abilità fondamentale per una storia così infarcita di indizi. Inoltre, ha saputo dare la propria impronta personale ai personaggi, in accordo e accoppiata con il colorista Matt Milla.

 

 

 

Fonti: Newarama | Bleeding Cool