Dopo aver intervistato Tommaso Vitiello e Giovanni Preziosi in occasione del lancio de I Gallagher, e Michele Monteleone e Simone Pace per la seconda stagione di Kersos, torniamo a parlare del progetto crossmediale Helikon, già al centro della nostra chiacchierata con Alessandro Regaldo di Grey Ladder.
Abbiamo infatti contattato Laura Guglielmo e Jacopo Paliaga (Dharma) per parlarci del fumetto di Helikon da loro realizzato, il quale ha debuttato ieri su Wilder.
Ciao, ragazzi, e bentornati su BadComics!
A un anno dal debutto di “Dharma”, su Wilder arriva “Helikon”, un secondo progetto che vi vede collaborare con Grey Ladder. Dobbiamo supporre, quindi, che l’avventura con “Dharma sia” andata bene…Laura Guglielmo – Non conosco nel dettaglio i numeri dei lettori su Wilder, ma l’impressione che ho avuto con “Dharma” è che sia stato accolto positivamente. Abbiamo ricevuto commenti incoraggianti, i lettori si sono appassionati e noi per primi ci siamo divertiti! Per quanto mi concerne il bilancio è sicuramente in verde, e speriamo che questo secondo progetto vada altrettanto bene.
Jacopo Paliaga – Assolutamente sì! Numeri a parte, con i ragazzi di Grey Ladder c’è un’intesa perfetta e uno scambio di idee continuo, perciò quando Alessandro Regaldo ci ha proposto di estendere la collaborazione a una “trilogia tematica”, partendo sempre da un progetto in lavorazioni e sviluppato poi a fumetti da me e Laura, non ci siamo di certo fatti pregare!
In qualità di prodotto crossmediale, quali sono (se ci sono) le principali differenze tra il fumetto di “Helikon” e la sua serie madre?
Jacopo Paliaga – A differenza di “Dharma”, che segue e amplia la lore del progetto, con “Helikon” cambia tutto! Abbiamo pensato di proporre una miniserie antologica (in stile “Black Mirror”, per capirci): quattro episodi autoconclusivi, con un accenno di narrazione orizzontale, che spaziano tra i generi e mantenendo come tematica centrale l’arte e la creatività.
Il primo capitolo, “Eternità”, è ambientato nell’infinità del Multiverso, al di là dello spazio e del tempo, e ha per protagonista una divinità immortale e onnipotente… in contrasto con mamma e papà. L’approccio è molto alla “Gilmore Girls”, una lunga cena in famiglia a parlare di concetti talmente astratti da non avere neanche un nome.
Non vi svelo i contenuti degli altri tre capitoli, ma scriverli è piuttosto stimolante e divertente: la libertà è totale, cercando sempre, però, di mantenere centrale la stessa tematica preponderante anche nella (web)serie madre: la creatività.
Laura, sappiamo che ogni capitolo di “Helikon” sarà differente dal successivo, sia per stile di disegno che per scelte cromatiche: come hai affrontato un lavoro del genere?
Laura Guglielmo – Quando, all’inizio del progetto, Jacopo mi ha detto che ogni capitolo sarebbe stato autoconclusivo e indipendente, mi sono entusiasmata: quale occasione migliore che una miniserie di storie brevi per fare esperimenti? Non ho mai avuto l’opportunità, ad esempio, di lavorare con il bianco e nero più classico, oppure fare una storia 100% ad acquerello, quindi ho colto la palla al balzo e mi sono buttata. Nello scegliere come abbinare stile grafico e storie abbiamo lavorato per contrapposizione, ma dire di più potrebbe rovinare più di una sorpresa….
Dall’Antica Roma a un futuro remoto: come avete scelto i soggetti dei quattro capitoli di “Helikon”? C’è qualcosa in particolare che vi divertiva scrivere o disegnare?
Jacopo Paliaga – Personalmente, ho pensato a cosa mi sarebbe piaciuto raccontare e ci ho costruito attorno un mondo che avrebbe potuto divertire anche Laura. Ci ho infilato dentro i Gundam, Giovanni Muciaccia, i Lego, i videogiochi e Ryan Gosling (no, per Gosling mi hanno costretto, lo giuro!).
Laura Guglielmo – Non so ancora cos’avranno in serbo i prossimi capitoli, ma lasciatemi dire una cosa: chi mi fa disegnare alieni e robot mi vuole veramente bene!
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