A chiusura del nostro Speciale Psycho Pop abbiamo intervistato Micol Beltramini, creatrice e curatrice della collana editoriale, per un bilancio di questa esperienza e farci raccontare qualche retroscena dei tre volumi usciti finora.

Ciao Micol e bentornata su BadComics.it.
Avevamo chiacchierato a Lucca 2013 subito dopo l’annuncio della nascita di Psycho Pop; come descriveresti questo anno di avventura editoriale?

Best. Job. Evah! Ho amato ogni virgola di questa esperienza, e sarò felicissima di continuarla finché potrò.

Sappiamo che hai scelto i titoli in base al tuo gusto personale; una volta decisi i fumetti da pubblicare hai incontrato delle difficoltà?
Ci sono altri titoli che avresti voluto pubblicare ma non ti è stato 
possibile?

Infiniti! No, dai, infiniti non è vero. Però tanti. Ne ho ancora quattro o cinque sul comodino in cui spero, ma devo sempre tener conto di tante cose (tra cui una imprescindibile: non esiste solo il gusto mio).
Quanto alle difficoltà incontrate, ti dirò, finora sono stata molto fortunata. Autori e editori sono stati fantastici e molto collaborativi. Il peggio che ricordi è quando credevo che saremmo usciti coi primi due titoli a Napoli e invece il tipografo non ha fatto in tempo… ma sono quelle cose che quando guardi indietro poi ci ridi.

Nate Powell, Pat Grant, Ellen Forney. Come ti sei relazionata con i 3 autori, nella lavorazione dei rispettivi volumi?

Nate è in assoluto il miglior autore con cui ti possa mai capitare di 
lavorare. È un vero tesoro, risponde sempre entro ventiquattr’ore, si entusiasma quanto te e ti manda persino dei pusheen di supporto quando sei un po’ scoraggiata! Abbiamo scelto insieme la copertina e le storie – il suo volume era il più complesso da realizzare, perché non esisteva: l’abbiamo creato da zero – e non c’è stato un solo momento in cui si sia dovuto litigare o anche solo discutere su qualcosa. Grazie, Nate: punti karma come se piovesse, per te.
Pat è un autore totalmente fuori dagli schemi. Blue è il suo primo fumetto e porco cane se non gronda talento da tutti i pori. Il fatto è che Pat è prima di tutto un surfista. Il che significa che cercarlo via mail è un terno al lotto: c’è la volta in cui ti risponde subito e ti mette in contatto coi suoi amici toscano-australiani per aiutarti nella traduzione e c’è la volta in cui ti risponde due settimane dopo dicendoti che al momento sta in mezzo all’oceano e ha solo uno smartphone, può mandarti la tavola che ti serve settimana prossima?
Ellen – carinissima e iperimpegnata. vale la pena raccontare l’aneddoto della cover, che abbiamo creato e poi sottoposto alla sua approvazione. le è piaciuta molto; le ho chiesto se le andava di scriverci su nome e titolo come aveva fatto Nate, ma non ha capito che intendevo. abbiamo scambiato almeno cinque mail disperate prima che decidessi di arrendermi. Giorni dopo ha capito all’improvviso e ha mandato nome e titolo… a due ore dal visto si stampi! Ne è valsa la
pena, però: la copertina è venuta splendida.

Psycho PopFacciamo un gioco: devi descrivere ognuno degli autori Psycho Pop con due aggettivi.

Nate: nero e bianco come 
i tasti di un pianoforte.
Pat: stravagante e fin troppo intelligente 
per il suo bene.
Ellen: istrionica e monumentalmente onesta


Tutte le opere pubblicate da Psycho Pop sono autori unici… è una 
coincidenza? O credi che storie così particolari siano raccontate più spesso da artisti completi invece che da accoppiate sceneggiatore/disegnatore?

È una coincidenza, finora, ma immagino possa non esserlo. Tutti e tre i miei autori hanno raccontato storie molto personali e se le sono disegnate esattamente come le volevano. dal momento che sono anche disegnatori fantastici non c’è margine di errore, giusto?

Dal punto di vista di chi ha fatto nascere da poco una nuova realtà editoriale, durante questa esperienza come ti è sembrato il mercato fumettistico italiano?

È dura, è dura come in tutti i campi. ma c’è speranza. si sgomita 
relativamente meno rispetto alla letteratura e alla musica, non si è ancora raggiunta la saturazione totale. Il colpo d’occhio in fumetteria è più equilibrato rispetto a quello in libreria, senza contare che la percentuale di opere di effettivo valore è più ampia.

È stato annunciato che il prossimo volume Psycho Pop sarà “Sock Monkey” di Tony Millionaire, un corposo volume in uscita per Lucca. Cosa possiamo aspettarci da questo fumetto?

È tra i libri più belli in ogni senso del termine su cui abbia mai 
messo le mani. Sicuramente l’opera più straordinaria che mi sia mai capitato di tradurre. Commovente come Calvin e Hobbes, crudele come Arancia Meccanica. Ti prende e ti trasporta in una dimensione totalmente altra senza mai deluderti, senza fallire un colpo. È uno di quei libri che vorresti davvero non finisse mai.

Uscendo dal territorio Psycho Pop, da qualche settimane è in libreria La Vita Inattesa, antologia di fumetti dedicata al tema della malattia. Ci puoi parlare delle storie che hai scritto in tandem con Alessandro Ferrari?

Per scrivere le nostre cinque storie io e Alessandro abbiamo lavorato insieme. Io vengo dai libri, lui dalle sceneggiature di fumetti; ci capita spesso di usarci come sparring partner per le cose che scriviamo. Abbiamo scelto insieme anche i disegnatori, e ognuno di loro ha aggiunto il perfetto ingrediente mancante – qualcosa del proprio modo di narrare e del proprio vissuto. Per rispetto alla loro privacy non ti racconto di più, ma è stato veramente emozionante. Per quel che mi riguarda ne sono venute fuori cinque perle davvero. Sono estremamente felice e fiera di questa esperienza.