Il terzo episodio di Agent Carter non è ricco di rimandi come i due precedenti, ma possiamo comunque analizzare qualche piccolo riferimento ai fumetti e alla cultura dell’epoca…

C’è un passaporto inglese per Alfred Lean, un passaporto americano per Orson Hawks e un passaporto italiano per Federico Rossellini.

I nomi sui passaporti falsi sono riferimenti a registi delle diverse nazionalità che erano già attivi negli anni ’40, lasciando intuire che i documenti sono stati evidentemente realizzati da un appassionato di cinema. Riconosciamo Alfred Hitchcock (La Finestra sul Cortile, Intrigo Internazionale), David Lean (Il Ponte sul Fiume Kwai, Lawrence d’Arabia), Orson Welles (Quarto Potere, L’Infernale Quinlan), Howard Hawks (Susanna!, Gli Uomini Preferiscono le Bionde), Federico Fellini (La Dolce Vita, Amarcord) e  Roberto Rossellini (Roma Città Aperta, Paisà).

In realtà i raggi della morte sono stati ritrovati. Sono in Nevada, se non ricordo male.

La risposta che Jarvis dà durante l’interrogatorio potrebbe essere un riferimento a una vecchia storia di Iron Man, nella quale Tony Stark e lo S.H.I.E.L.D. utilizzavano un Intensificatore di Raggi Cosmici contro Unicorn e il Fantasma Rosso, durante il loro attacco del Nevada.
Potrebbe essere soltanto una coincidenza, ma è da sottolineare che Unicorn è collegato ad Anton Vanko, il cui padre è apparso nell’episodio precedente. It’s worth mentioning that according to the Marvel Wiki, Unicorn has ties to Anton Vanko, whose father appeared last episode.

Non mi spaventa uccidere una donna.

L’uomo contro il quale Peggy combatte nel finale dell’episodio ha una controparte a fumetti: il collegamento col circo di cui parla conferma che si tratta di Zandow The Strong Man, un membro del Circo del Crimine affrontato da Capitan America nei suoi primi albi a fumetti.